Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è l’ottantesima puntata di Bestiale, che comincia con un pesce con le mani.
Che caldo! Tuffiamoci un po’ in acqua.
Quello che vedete nella foto qui sopra (e che ricorda un po’ il meme di Spongebob cavernicolo) è un esemplare di Thymichthys politus: c’è chi lo chiama pesce rosso scontroso (per via del suo aspetto non proprio amichevole) oppure, appunto, pesce con le mani.
Vive solamente in una particolare zona della barriera corallina della Tasmania ed è a forte rischio estinzione, a causa del cambiamento climatico, dell’inquinamento e della proliferazione dei ricci di mare, che gli impediscono appunto di usare “le mani” per spostarsi come fa di solito: pur essendo un pesce, infatti, nuota poco e male ☹️
Si sta studiando un modo per salvare i pochi pesci con le mani rimasti, se ne parla su Kodami, dove vengono spiegate anche le “caratteristiche tecniche” di queste creaturine fragili:
L'evoluzione ha così portato questi pesci a vivere principalmente degli scarti che scendevano fino al fondale dal resto dell'ecosistema, svolgendo oltre che il ruolo dei piccoli predatori anche quelli di spazzini.
Adattandosi a questa condizione, i pesci hanno sì evoluto "le mani" dalle pinne, molto utili per camminare sul fondale roccioso o sabbioso, ma hanno anche dovuto perdere la capacità di nuotare per lunghi tratti lontano dal reef, perdendo anche la vescica natatoria utilizzata dagli altri pesci per nuotare più velocemente e su maggiori distanze.
I pesci con le mani si spostano pochissimo, nel pezzo viene citato uno studio secondo il quale in 540 giorni percorrono al massimo 100 metri, ma c’è anche chi in un lasso tempo simile ha percorso 30 centimetri. Tanta stima per loro, piccoli pesci pigri con le mani: salviamoli, per carità!
Una piccola storia da lacrimoni 🥺
Ok, si parte da questa foto, poi la spiegazione (e i pianti):
Lago Superiore, Wisconsin, agosto 2012: quella foto dell’uomo, John Unger, che tiene tra le braccia il suo cane Schoep e lo accarezza immerso nelle acque, aveva fatto il giro del Web. L'animale, un incrocio di pastore tedesco di 19 anni, non riusciva a dormire per i dolori provocati da una forma di artrite e questo era l'unico modo per farlo addormentare.
Schoep è morto un anno dopo, poco prima di compiere 20 anni.
Crossover Bestiale X The Office 💼
Proviamo a tirarci su di morale con lo screen di una scena di una delle mie serie tv preferite, The Office. Qui il nuovo capo ha chiesto a Jim quale geniale idea ha scritto sul taccuino degli appunti, la risposta è il two-way petting zoo, ossia lo zoo dove le carezze sono reciproche: tu accarezzi gli animali, loro accarezzano te.
Idea che a me piace molto, tra l’altro.
Ah, in giro ho trovato anche la maglietta del two-way petting zoo: prego.
C’è davvero un allarme squali in Italia?
Risposta breve: no.
Risposta più articolata: ne sono stati avvistati diversi, ultimamente, nel Mar Mediterraneo, ma non c’è da preoccuparsi: è tutto nella norma. Quelli che dovrebbero preoccuparsi, invece, sono proprio gli squali, come viene spiegato in questo articolo:
Nessun dramma, se non per gli stessi squali. Perché la verità, nonostante le recenti e sempre più frequenti segnalazioni di bagnanti e diportisti preoccupati, l'incremento degli avvistamenti - da Livorno a Palermo, passando per Capri, Procida e Salento - non corrisponde affatto a una maggior presenza di questi esemplari. Anzi, molte specie tra quelle che nuotano nei nostri mari sono in costante diminuzione se non addirittura a rischio estinzione.
Perché allora sono aumentati gli avvistamenti, negli ultimi anni? Semplice: perché sono arrivati i social.
"L'aumento nel numero di avvistamenti è strettamente correlato alla divulgazione della notizia stessa - spiega all'AdnKronos la dottoressa Samira Gallo, ecologa e zoologa marina -. La presenza di pescecani, soprattutto vicino la costa, non riflette un reale e inusuale avvicinamento degli squali oppure un'innalzamento nel numero di esemplari presenti nei nostri mari, bensì sono la diretta conseguenza della risonanza mediatica che nell'ultimo decennio hanno questo genere di notizie e dell'aumento di canali - social e privati - nei quali diffondere il materiale video, più facilmente reperibile rispetto ai primi anni 2000".
Un anno fa vi parlavo degli squali qui, ma anche qui:
Attenzione alle mucche ⚠️
Piuttosto, pensiamo a non avvicinarci troppo alle mucche, che uccidono più spesso degli squali: di recente in Trentino una donna è stata ferita gravemente.
Secondo una ricerca fatta negli USA tra il 2001 e il 2013, le mucche uccidono circa 20 persone all’anno, mentre gli squali una sola, così come gli orsi.
L’aquila che ha ucciso il cane ci ricorda perché è importante il guinzaglio
In Valle d’Aosta, un’aquila ha predato un cane di piccola taglia, strappandolo da terra e portandolo via con sé. Come ha detto un agente della forestale:
“Certamente l’aquila avrà scambiato il piccolo cane per un’animale da cacciare: se fosse stato più vicino ai padroni non sarebbe successo”. Infatti, al momento della tragedia, il cagnolino stava trotterellando a decine di metri dai suoi padroni nel vallone di Menouve a circa duemila metri d’altezza, nel territorio del comune di Etroubles.
Ecco: questo episodio ci ricorda perché i cani vanno tenuti al guinzaglio e i gatti in casa, sia per il loro bene che per quello della fauna selvatica.
Restando in tema e cercando di smorzare un po’ i toni, ve la dico come l’ho trovata:
Qui trovate l’articolo completo.
Momento qualche link e poi memoria piena:
Well, no: non ingoiamo molti ragni, mentre dormiamo. Si tratta di una bufala 🕷️
Vi ricordate del re delle aringhe? Di recente ne hanno filmato uno a Taiwan 🤴
I delfini hanno imparato a chiedere l’elemosina? A quanto pare sì 🐬
La notizia del secolo: “Genova: avvistato un ufo, ma era un gabbiano” 🛸
- mi segnala un orso polare che gioca in acqua e non posso far altro che lasciarvelo qui 🐻❄️
E quindi il tuo smartphone non può scattare più foto finché non cancelli qualcosa, vero?
A giovedì prossimo, ciaaaaao.
Se avete domande o se volete fare segnalazioni, potete scrivermi all’indirizzo leonardomazzeo1@gmail.com, oppure sui social: @leon_mazz su Twitter e @leonardomazzeo su Instagram, dove trovate anche @bestiaaale.
Se vi è piaciuta la puntata potete lasciare un ❤️ qui sotto, mi fate felice.
Se poi volete condividerla:
Infine, se non vi siete ancora iscrittə e volete farlo ora:
E grazie, come sempre.
Newsletter come sempre bellissima!!! Forse, dopo il topo mannaro, questo pesce rosso arrabbiato potrebbe diventare il mio secondo animale preferito di Bestiale. Aggiungo che ieri sono stata colta da una grande disperazione perché non avevo ricevuto la newsletter... poi mi sono accorta che era mercoledì!