“Cani al guinzaglio e gatti in casa, per il bene della fauna selvatica”- Intervista allo zoologo Davide Rufino
Riflessioni sul rapporto tra animali domestici e fauna selvatica: i padroni non devono sottovalutare l'impatto ambientale di cani e gatti, dice l'esperto.
A Walldorf, in Germania, è stato imposto un lockdown per i gatti: dovranno passare l’estate chiusi in casa, senza possibilità di uscire. I padroni dovranno stare in guardia: sono previste multe fino a 50.000 euro. La ragione alla base di questa scelta: tutelare la Galerida cristata, un’allodola che è stata inserita nel 2020 nella lista delle specie in via d’estinzione in Germania e che, proprio in estate, si riproduce e nidifica.
Non è la prima volta che vengono proposte iniziative del genere, probabilmente non sarà l’ultima. Il fatto è che i nostri animali domestici possono essere un pericolo per la biodiversità. Ne ho parlato con Davide Rufino, zoologo molto seguito sui social: ho chiesto a lui un parere sul tema, le sue idee sono chiare, nette, inequivocabili.
Comincia la chiacchierata. Gli chiedo:
Insomma, Davide: abbiamo un problema con gli animali domestici.
Mi dice:
La gente purtroppo non se ne rende conto, è da diversi anni che io lotto con passione ma è come combattere contro i mulini a vento. Lavoro in un centro di recupero per animali selvatici, e c'è veramente troppa ignoranza su questo argomento. Troppa strafottenza, troppo menefreghismo.
Avere l'animale domestico è una grossa responsabilità. La gente non se ne rende conto perché oggi l'animale domestico viene messo su un piedistallo, al di sopra di ogni altro animale.
Tutti dicono “io amo gli animali”, poi in realtà “l'amore per l'animale” è l'amore per il proprio cane o per il proprio gatto, e finisce lì. La gente non si rende conto che ha una responsabilità enorme. In primis hai la responsabilità della vita del tuo animale domestico, e in secondo luogo hai anche la responsabilità della vita degli animali selvatici che potrebbero incrociarlo.
I proprietari di animali domestici mettono a repentaglio la vita di decine e decine di animali selvatici perché se il gatto va in giro a predare uccellini e quant’altro, per le persone è una cosa normale e naturale. Poi, se il gatto finisce sotto un’automobile o finisce predato da una volpe o da un grosso rapace, allora tutti ad alzare le braccia al cielo.
“I proprietari di animali domestici mettono a repentaglio la vita di decine e decine di animali selvatici”.
E poi si arriva al problema della cosiddetta “umanizzazione” degli animali domestici.
A me dispiace dirlo, e quando lo dico passo per cinico e per insensibile. Ma in realtà dico solo le cose come stanno: purtroppo gli animali domestici sono spesso delle vittime inconsapevoli non solo di selezione artificiale e contro natura, volta all’uso, ai gusti e alle esigenze umane, ma anche delle attenzioni morbose di chi ormai li ha umanizzati e li tratta come bambini.
Ci sono cani e gatti che vivono in condizioni al limite del maltrattamento, con i proprietari che li fanno mangiare troppo e male fino a farli diventare obesi, e che vivono in condizioni non consone al loro benessere.
Nessuno dice che non bisogna affezionarsi, però bisogna sempre tenere conto che sono cani, che sono gatti, che non sono bambini. Sai quante persone sento dire “no, io il gatto non lo chiudo in casa perché non lo faccio vivere segregato”. Queste persone non ragionano con cognizione di causa, hanno umanizzato l’animale, come se il gatto fosse un bambino. Logicamente un essere umano chiuso in casa non ci sta, si annoia, si sente in prigione. Ma un gatto la vive da gatto: se viene abituato fin da piccolo in casa si muove, gioca, si diverte, a patto che il padrone gli stia dietro e gli dedichi del tempo e dello spazio. E questa è una cosa che la gente non ha voglia di fare pensando che basti lasciarlo libero di girovagare per liberarsi della responsabilità.
“Nessuno dice che non bisogna affezionarsi, però bisogna sempre tenere conto che sono cani, che sono gatti, che non sono bambini”.
Gli animali domestici, dunque, stanno bene in casa proprio perché ormai hanno perso la loro “componente selvatica”.
Esatto. Se il gatto viene abituato davvero a muoversi e ad avere degli stimoli, il gatto sta benissimo anche in casa, anche perché è un animale domestico, così come il cane. E quello che la gente non capisce: i cani e i gatti che abbiamo nelle nostre case sono animali che in natura non sono originariamente presenti. Cani e gatti domestici sono prodotti dell’uomo al pari della vacca da latte o da carne, delle pecore da lana, dei maiali (che in natura non esistevano e sono stati selezionati dal cinghiale). Il cane è stato selezionato dal lupo, il gatto domestico dal gatto selvatico nordafricano.
Inizialmente gli animali sono stati addomesticati e selezionati perché svolgevano delle funzioni utili, come quella di proteggere un gregge di pecore, o quella di tenere lontani i ratti.
Che poi, ogni tanto ci penso: abbiamo preso il lupo e guarda cosa abbiamo combinato. Tu guardi un lupo, poi guardi un carlino: una povera bestiola piena di problemi, condannata a una vita di sofferenza per il nostro egoismo, perché a qualcuno piacevano così, perché col muso schiacciato sono più simpatici, perché fanno tenerezza.
“Che poi, ogni tanto ci penso: abbiamo preso un lupo e guarda cosa abbiamo combinato”.
E nel momento in cui questi animali addomesticati tornano in natura, succedono i guai.
Quello che la gente non capisce è che il cane o il gatto che abbiamo sul divano sono animali che in natura non esistono. Quindi, lasciati liberi di andare in giro, provocano dei danni gravi: sono dei predatori non preventivati dal sistema naturale, un’entità introdotta dall'uomo. Non si contano più i gatti in giro liberi, perché la gente è convinta che debbano andare a zonzo: il gatto fa strage di qualsiasi cosa veda, non c'è un animale più piccolo o di pari dimensioni che non possa predare.
Dove lavoro io, ogni giorno vengono portati animali presi dal gatto: non solo piccoli uccelli, ma anche specie protette come picchi, civette, gheppi, assioli e sparvieri. Io non vedo perché non debbano esistere leggi che inchiodino i padroni come responsabili, perché è ovvio che la colpa non è del gatto, ma di chi lo lascia libero di andare in giro. La civetta è una specie protetta dalla legge: spiegami perché se un bracconiere ne abbatte una deve essere giustamente denunciato, ma il padrone di un gatto che preda lo stesso animale non deve prendersi le sue responsabilità.
“Io non vedo perché non debbano esistere leggi che inchiodino i padroni come responsabili, perché è ovvio che la colpa non è del gatto, ma di chi lo lascia libero di andare in giro”.
Responsabilità: questa mi sembra la parola chiave che deve affiancare l’amore per gli animali domestici. Anzi: per tutti gli animali.
Non ci sono soltanto cane e gatto: io amo il serpente, amo la lucertola, amo lo scoiattolo, amo la lepre, la blatta, il pipistrello, gli uccelli. E poi devo sentirmi dire che vabbè, se il gatto ammazza l’uccellino che sarà mai, è la sua natura, è il suo mestiere, è un predatore. Ma neanche per sogno! I predatori naturali sono la volpe, la faina, il falco, il gufo: hanno un ruolo ecologico, fanno parte dell’ecosistema, svolgono una loro funzione. Questo discorso decade per il gatto domestico, che non è un predatore facente parte del sistema naturale ma un animale selezionato e introdotto ovunque dall’uomo.
Io non demonizzo gli animali domestici, ci sono tanti problemi: distruzione di habitat e deforestazione, inquinamento, bracconaggio, pesticidi e diserbanti, cambiamenti climatici… ma quello degli animali domestici è tra i più sottovalutati. Quando gli parlo di animali domestici, le persone perdono la testa. Quando si tratta di deforestazione o inquinamento tutti d’accordo, quando invece si parla di cani e gatti la gente fa fatica a riconoscere il problema: gli tocchi il cane o il gatto e la prendono sul personale. Mi rispondono: il mio gatto è felice così. E io gli rispondo che allora la passeggiata del tuo gatto è più importante della vita di un pettirosso: io questa la chiamo empatia selettiva.
Stesso discorso per i cani: se non lo tieni al guinzaglio quando va nel bosco, il cane insegue i caprioli, le lepri, gli scoiattoli, preda e stressa la fauna selvatica. Ma lui, povero Fido, si deve fare la passeggiata, deve sentirsi libero… io gli rispondo: avete un cane, non un lupo, e quindi deve andare al guinzaglio!
Qui entra in gioco anche l’ego: ad alcuni piace convincersi che il loro animale sia selvatico, che sia strappato all’ambiente. Alla gente piace dire: io non ho un cane, ho un lupo! Non ho un gatto, ho una tigre! A certe persone piace che il cane insegua il capriolo. Proiettano le loro frustrazioni sull’animale domestico, e quando va in giro a predare uccellini per loro è un po’ una rivalsa. “Guarda, il mio animale ne ammazza altri, si fa rispettare, fa il suo mestiere”. Poi, per carità: non sono tutti così. Ci sono persone che tengono il cane al guinzaglio nel bosco, altre che tengono il gatto sempre in casa. Un po’ per paura per l’animale in sé, un po’ per rispetto della fauna selvatica.
“Quando si tratta di deforestazione o inquinamento tutti d’accordo, quando invece si parla di cani e gatti la gente fa fatica a riconoscere il problema”.
Ci avviamo verso la conclusione. Quali consigli daresti a chi vuole avere un cane o un gatto oggi?
Importantissimo adottare: abbiamo riempito il globo di cani e gatti. Ci sono canili e gattili pieni, è anche bello a livello etico e morale dargli una casa, una famiglia. Se tu vuoi avere un animale domestico, che sicuramente è una bella esperienza affettiva, vai ad adottarlo.
Io sono contro gli allevamenti di animali di razza: si comprano cani e gatti come fossero dei giocattoli, si scelgono la razza, il “modello” che piace a loro… magari senza avere idea di quello che comporta. Prendersi un carlino non è come prendersi un setter.
E poi, altra cosa: non bisogna farli riprodurre. Perché poi, per adottare le cucciolate nate e cresciute in casa di persone egoiste e ignoranti, non vengono adottati tutti gli altri animali che sono a marcire al canile o al gattile. La vita non è un film Disney: non c’è niente di più sbagliato della cagnetta a cui viene fatta fare la cucciolata in casa perché è “bello”. Questi animali non vivono la maternità con gioia, come può viverla una donna, ma spesso con enorme stress. Sterilizzare sempre!
Infine, ripeto: non lasciare che il gatto sia libero in natura, tieni sempre il cane al guinzaglio. Solo così rispetti e ami veramente gli animali. Tutti gli animali.
“Non lasciare che il gatto sia libero in natura, tieni sempre il cane al guinzaglio. Solo così rispetti e ami veramente gli animali. Tutti gli animali”.
Ringrazio nuovamente Davide Rufino per la disponibilità, vi invito a seguirlo sul suo profilo Facebook dove posta sempre contenuti interessanti. Se volete condividere l’intervista:
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