Bestiale #127 - La testa di serpente settentrionale, cicale trasformate in zombie e altri animali
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centoventisettesima puntata di Bestiale, che comincia con la testa di serpente settentrionale.
Foto by di Katerina Thornton via MDC
E questo cosa sarebbe? L’ennesima immagine generata dall’AI? E basta, dai! Abbiamo capito che Dall-E può fare di tutto, ma adesso è il momento di passare oltre. E invece… tutto vero: questa sorta di essere mitologico metà pesce e metà serpente è appunto la testa di serpente settentrionale, il cui nome scientifico è Channa argus. A vederlo muoversi e strisciare (ci arriviamo), sembra davvero di trovarsi di fronte a un pezzo di pitone rimasto vivo per qualche motivo, nonostante sia staccato dal resto del corpo.
Curiosità: può respirare fuori dall’acqua - e allora lo vedi che in effetti è un mezzo serpente! Lo fa grazie a un organo soprabranchiale che gli consente di respirare l’aria dall’atmosfera. Anzi: è proprio obbligato a farlo, di tanto in tanto, perché vive in acque stagnanti e torbide (come le risaie), con scarsa ossigenazione. La testa di serpente settentrionale può resistere giorni fuori dall’acqua, mentre i giovani possono addirittura passare da un corso d’acqua all’altro strisciando.
Ecco: tutte queste doti incredibili lo rendono particolarmente invasivo. In Nord America ne sanno qualcosa: ci sono dei siti dedicati, il suo monitoraggio è roba seria, la specie è molto vorace (si nutre praticamente di ogni cosa riesca a mettere in bocca), può crescere fino a 90 cm e rappresenta quindi una minaccia per la biodiversità. Arriva dall’Asia, si è diffuso nelle acque nordamericane all’inizio del 2000; sono stati fatti sforzi per contenere la sua diffusione, ma non è semplice ostacolare questo fenomeno della natura.
Insomma: mentre noi siamo alle prese con il vermocane (che, ricordiamolo, è autoctono) e con il granchio blu (lui invece no), in Nord America affrontano un animale resistente, adattabile e mangione, con il capoccione, la mascella grossa e la bocca piena zeppa di denti. A ognuno il suo.
Nota a margine: la testa di serpente settentrionale è entrato talmente tanto nell’immaginario comune nordamericano da diventare addirittura protagonista di un paio di B-Movie horror: Frankenfish - Pesci mutanti e Creature del terrore (Snakehead Terror). Nel secondo, addirittura, i pesci escono dall’acqua e camminano sulla terraferma.
Se avessi scritto io il film, di sicuro in una scena avrei fatto dire a qualcuno: 🎶 “Non mi hai fatto niente, testa di serpente” 🎶
Cicale trasformate in zombie da un fungo 🧟
Restiamo negli USA e pure in tema horror, anche se qui la letteratura cinematografica è ampiamente occupata da The Last of Us e dal suo Cordyceps. Ma questo non è il solo fungo a colpire gli animali: le cicale devono fare attenzione alla Massospora, che aspetta solo di vedere spuntare i maschi dal sottosuolo per infettarli. Se ne parla su NatGeo:
È facile capire quando una cicala è stata infettata dal fungo Massospora. Il fungo si impadronisce dell'insetto dal basso e gli riempie l'addome di spore, lasciando un segno rivelatore mentre si fa strada.
"È bianco gessoso", ci ha detto Kasson. "È come una gomma da cancellare delle scuole medie o come il gesso di un insegnante di matematica, quindi è sicuramente evidente che qualcosa non va nel retro della cicala".
Alla fine il fungo distrugge l'intera metà inferiore della cicala infetta. Da lì, spiega Peter Gwin, conduttore del podcast del National Geographic e redattore senior, "le cose si fanno ancora più strane. Il fungo è ancora più subdolo. Non solo fa deperire le cicale. Le trasforma anche in macchine volanti iperattive".
Sono ancora molto energiche mentre questo fungo erutta dal loro lato posteriore, ha aggiunto Kasson, il che significa che voleranno in giro e le spore si staccheranno, come fossero una saliera rovesciata.
Il “gesso” si vede bene in questa foto di Chip Somodevilla (Getty Images).
Pesci drogati e malati di ansia 💊
Ma torniamo in acqua, dove è pieno di pesci, sì, ma anche di robe nostre: stupefacenti e farmaci “di scarto” causano danni che non possiamo immaginare. Perché, dopo aver tirato lo sciacquone o averla vista fluire via nel lavandino, non vuol dire che la sostanza di turno sia sparita nel nulla. Anzi.
Trote “dipendenti” dalla metanfetamina, pesci persici europei che hanno perso la paura dei predatori perché “strafatti” di farmaci antidepressivi, pesciolini che hanno sviluppato l’ansia a forza di assumere caffeina a basse concentrazioni, e altri che, “nutriti” con l’estrogeno sintetico utilizzato nelle pillole anticoncezionali stanno sperimentando inversioni di sesso. Non è un film ma l’allerta “sballo subacqueo” dovuta alla presenza di residui di farmaci e sostanze stupefacenti illegali che finiscono nei corsi d’acqua e nei sistemi fognari contaminando gli ecosistemi.
Momento quiz 💡
“È l’unico parente delle giraffe, appartiene al loro stesso genere e con loro condivide il collo allungato (anche se più corto) e la passione per gli arbusti”.
La risposta nella puntata #99 di Bestiale.
Cosa NON fare quando trovi un riccio 🦔
Ultimamente mi è capitato di incontrare qualche riccio, in situazioni e contesti diversi. La reazione dell’essere umano, però, è più o meno sempre la stessa: OMMIODDIOCHECCARINO, devo prenderlo/accarezzarlo/coccolarlo/nutrirlo!
Ecco: no. La prima regola, se si incontra un riccio apparentemente in salute, è la seguente: VA LASCIATO STARE. Se volete il suo bene, osservatelo dalla giusta distanza. Qualsiasi interazione con l’animale può essere dannosa, al riccio non servono né la nostra acqua, né il nostro cibo. Sa cavarsela benissimo da solo, la sua vita non dipende da noi. Anzi: abituarlo a ricevere cibo dagli esseri umani è pericoloso.
Avvistarli di notte è normale (escono dopo il calare del sole), se invece un riccio è in giro di giorno forse qualcosa non va. In tal caso, oppure se lo vediamo in difficoltà per qualsiasi altro motivo, bisognerà contattare il CRAS (centro recupero animali selvatici) più vicino. Solo gli esperti sapranno dargli le cure necessarie. Qui trovate altri consigli utili su come comportarsi, ad esempio nell’attesa dei soccorsi.
La regola base, comunque, resta sempre la stessa: non bisogna interagire con gli animali selvatici, non vanno presi in mano, coccolati, accuditi. Ne va della loro e della nostra salute. Lasciamo che la natura sia, semplicemente, natura.
(Discorso simile se - evento un po’ più raro - si trova un cervo appena nato in un bosco)
Momento qualche link e poi vignetta motivazionale:
Dopo aver conquistato Roma, adesso l’Impero dei pappagallini si espande in Gran Bretagna 🦜
Interrotta la dieta del leopardo sovrappeso diventato meme: è troppo anziano per sopportarla 😞
Dopo il vermocane è tempo di sbloccare già una nuova paura? Ecco “la zecca gigante che insegue le vittime”?🏃
Il cane è il miglior amico dell’uomo e la storia del salvataggio di Brandon Garrett lo conferma (grazie a
per la segnalazione) 🐕
Eccoci:
A giovedì prossimo, ciao!
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