Bestiale #99 - L'okapi, due piccoli lupi in salvo e altri animali
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la novantanovesima puntata di Bestiale, che comincia con l’okapi.
Gli animali sono un mistero e allo stesso tempo una rivelazione continua: anche per questo mi affascinano così tanto. Ogni anno vengono scoperte specie nuove e lo stesso succedeva nel 1901, quando Sir Harry Johnston, esclamò: “Ehi, ma questo è un okapi!”.
Incuriosito dalle informazioni fornite dall’esploratore Henry Morton Stanley (che fu tra i primi a parlare in maniera più realistica di quello che, fino a quel momento, era conosciuto come “unicorno africano”), dopo aver liberato alcuni pigmei imprigionati da uno showman e averli riportati a casa, in Congo, si fece guidare alla scoperta dell’animale leggendario. Johnston non vide mai un okapi, ma riuscì a ricostruirne la forma attraverso le pelli e le ossa raccolte dai locali. Ne fece un disegno e nel 1901 e l’Okapia johnstoni fu ufficialmente classificato.
Un po’ zebra, un po’ cervo, un po’ asino: la verità è che l’okapi non è niente di tutto ciò, anzi. È l’unico parente delle giraffe, appartiene al loro stesso genere e con loro condivide il collo allungato (anche se più corto) e la passione per gli arbusti. Solo i maschi, però, hanno delle piccole corna. Erbivoro e diurno, le striature lo aiutano a nascondersi nel fitto della foresta dove è solito vivere e dove cerca di sfuggire al suo principale predatore naturale, il leopardo.
Alto 150 cm al garrese, lungo circa 2,5 metri e dal peso che varia tra i 200 e i 350 kg, l’okapi è tra gli erbivori africani più particolari e curiosi da osservare.
Che figata, gli animali.
Storia di due lupetti per rimetterci in pace col mondo
Da un post del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise:
Stamane sono giunti presso la nostra area faunistica di Civitella Alfedena due individui di lupo appenninico che purtroppo non possono più essere reimmessi in natura.
La loro storia inizia a settembre 2023, in Umbria, quando i due cuccioli - un maschio e una femmina - sono stati avvistati, malati di rogna e in un forte stato di denutrizione, a seguito dell'uccisione della madre per mano di bracconieri.
Guardare negli occhi questi animali meravigliosi, con la consapevolezza di non potergli ridare la selvaggia libertà che meritano è molto difficile, specie se si pensa alla terribile motivazione che li ha portati fin qui. Pensare a quanto potranno contribuire all'opera di divulgazione e sensibilizzazione che da più di 50 anni, il Parco porta avanti presso la storica Area Faunistica e il Centro Visite del Lupo, è la nostra unica consolazione!
I due cuccioli portano dentro di loro una storia triste e scorretta, che ha compromesso per sempre le loro vite, ma grazie al lavoro di chi li ama davvero potranno vivere un’esistenza non giusta, ma quantomeno serena.
E il cuore si scioglie.
Gli orsi non vanno in letargo per colpa del troppo caldo
Sta succedendo in Russia: le alte temperature hanno mandato in tilt i plantigradi presenti in Siberia e nell’Amur, nelle ultime settimane. I gradi sono tornati a salire e il processo di ibernazione è entrato in crisi.
Gli orsi a causa del caldo non riescono a sprofondare nel dormiveglia e spesso escono dalle loro tane, confusi e affamati, credendo che sia giunta la primavera. Alcuni cacciatori locali li hanno persino visti girovagare vicino le loro tane, in uno stato simile al sonnambulismo o di "mezzo sonno" che non non era stato mai osservato a questi livelli finora in natura.
E mentre gli orsi bruni faticano ad andare in letargo, quelli polari vedono la terra sciogliersi sotto i loro piedi, letteralmente: il circolo polare artico si sta scaldando tre volte più velocemente rispetto al resto del pianeta. Lo spiega bene questo meraviglioso video del WWF:
Lo sponsor: SmartBugs 🐛
La newsletter di questa settimana è sponsorizzata da Smart Bugs, il servizio che ti permette di allevare i grilli direttamente a casa tua. Il kit Gryllo, disponibile adesso nella speciale Xmas Edition con la confezione regalo inclusa, è il regalo perfetto per queste festività. Vivi un'esperienza unica con il rilassante canto dei grilli, noto per favorire la concentrazione. Adatto a tutte le età, rendi il Natale indimenticabile con il kit Gryllo! 🎄
Lumache lente? Macché 🐌
Una ricerca pubblicata sulla rivista Behavior ha evidenziato alcuni comportamenti “controcorrente” da parte dalla specie di lumache K. gainesi: queste ultime, infatti, al contrario delle altre, quando avvertono un pericolo non si ritraggono nel guscio, ma accelerano e scappano via. Secondo lo studio, sarebbero in grado di aumentare il passo del 20/30%, mettendo di fatto il turbo.
Il video della settimana 🐸
Forse servirebbe il turbo anche alle rane che vivono sulle Alpi francesi: in primavera escono fuori dalla neve e devono correre per raggiungere il punto dove avverrà l’accoppiamento. Chi prima arriva meglio alloggia, e occhio ai rapaci che guardano interessati dall’alto.
Se questo video non avesse un finale, ehm, diciamo “hard”, potrebbe essere benissimo adattato per un cartone animato.
Momento qualche link e poi chiudiamo con la foto premiata ai Comedy Wildlife Photography Awards del 2023:
Il mistero degli pneumatici di auto forati in provincia di Isernia è stato risolto: era tutta colpa di… Billy 🐕
Messo all’asta il vello della pecora Dolly, il primo animale ad essere stato clonato: potrebbe arrivare a valere 30.000 sterline 🐑
Evviva: è nato un rarissimo cucciolo di rinoceronte nero orientale! 🦏
Sull’isola del Giglio è in corso una sorta di “guerra dei mufloni”: i Guardiani li difendono, i cacciatori li abbattono col benestare dell’ISPRA 🐐
Avete in programma una gita a Venezia? Allora fareste meglio a leggere la nuova guida per convivere con i gabbiani 📖
Canguro amante di Guitar Hero, hai vinto tu 🎸🎸🎸
A giovedì prossimo, ciao!
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