Bestiale #37
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la trentasettesima puntata di Bestiale, che comincia con il bandicoot.
Molti di voi e molte di voi avranno di sicuro giocato a Crash Bandicoot, mitico videogioco degli anni Novanta con una trama pazzesca:
In un immaginario arcipelago situato al sud delle coste dell'Australia, il malvagio dottor Neo Cortex ambisce a conquistare il mondo intero; assieme al suo braccio destro Nitrus Brio, egli, mediante un macchinario di loro invenzione, l'Evolvo Ray, capace d'indurre forzatamente una forma d'evoluzione accelerata nei soggetti interessati, crea un potentissimo esercito di animali mutanti, i Cortex Commandos.
Nel tentativo poi di dar vita al generale di questa sua armata, il Dr. Cortex sottopone agli esperimenti evolutivi anche un bandicoot, ottenendovi una creatura bizzarrissima ed agilissima di nome Crash.
Ebbene sì! Il bandicoot esiste anche nella vita reale, anche se non è mutato, quindi non deve spaccare casse, né superare nessun livello. Il nome bandicoot si usa per indicare venti specie diverse di piccoli marsupiali onnivori. Precisamente, pare che Crash sia un bandicoot fasciato orientale, animale notturno la cui tecnica di caccia è descritta così su Wikipedia:
Quando va alla ricerca di cibo utilizza il lungo naso per sondare nel suolo e appena individua la preda la dissotterra premurosamente.
Tra l’altro sono veramente carinissimi:
Un ragno è diventato famosissimo per aver preso parte, a sua insaputa, al funerale della Regina Elisabetta:
Il video mostra il piccolo ragno che cammina indisturbato su un biglietto commemorativo firmato dal nuovo re del Regno Unito Carlo III, figlio di Elisabetta II, e infilato nella corona di fiori deposta sulla bara della regina, proprio nel momento in cui la bara viene trasportata con grande solennità all’interno dell’abbazia di Westminster per lo svolgimento della funzione.
Nel frattempo, a Buckingham Palace è finita l’era dei Corgi ed è cominciata quella dei Jack Russel. Come si legge su La Stampa, i nuovi inquilini sono Beth e Bluebell, adottati da Carlo e Camilla nel 2017 presso il canile Battersea Dogs and Cats Home. Beth era stata abbandonata a un palo, legata e lasciata lì al suo destino; Bluebell invece girava da solo per i boschi e non aveva più pelo. Probabilmente nessuno dei due cagnetti si sarebbe aspettato di trovarsi un giorno al palazzo della famiglia reale, servito e riverito.
Più un uccello è colorato e più facilmente sarà oggetto del commercio di animali selvatici: uno studio rivela che la sorte dei volatili venduti illegalmente dipende anche dalla loro colorazione. Se sei un uccello ti conviene quindi avere colori meno sgargianti; se poi il tuo piumaggio è bianco puro, sono affari tuoi: è il colore che “va più do moda”, purtroppo.
Cambiamo totalmente argomento nel più classico dei “bastone & carota approach” 🥕
In settimana mi sono imbattuto in questo meme e ho detto wait, what?
Mi sono chiesto: perché i leopardi delle nevi tengono la coda con la bocca? Qui ho trovato le risposte che cercavo:
Prima di tutto, c’è da dire che la coda dei leopardi delle nevi (lunghi meno di un metro, se non si considera la coda stessa) è piuttosto grande, se confrontata con quella degli altri felini. In alcuni casi è lunga come tutto il corpo, inoltre è soffice e pesante 🐆
Per questo motivo, i leopardi delle nevi la portano in bocca: serve a riscaldare il naso quando il freddo si fa più intenso. Le madri coprono con la grande coda i piccoli appena nati, per evitare che congelino ❄️
Non solo riposo e calore: la coda viene portata alla bocca anche in movimento, in questo caso perché troppo pesante da tenere su tutto il tempo 🏋️
In altri casi lo fanno per divertimento, visto il carattere giocoso di questa specie: qui un video dove alcuni leopardi lottano per gioco, qui invece una madre finge di spaventarsi all’agguato del figlio 🤹
Il video di un cucciolo di orso che non vuole lasciare andare l’uomo che lo ha salvato da un incendio: serve altro per risollevare la vostra giornata?
Update: come mi segnala Rob, il video risale al 2011 e quella in realtà è nebbia. Dopo la storia del cagnolino salvato dai delfini, un altro sogno spezzato! Però resta comunque una scena vera, tenera, che scalda il cuore, eccetera.
Un geco a casa! E anche una foto decente! Urrà! 🦎🎉
Ringrazio innanzitutto il soggetto per essere stato fermo durante lo scatto, poi colgo l’occasione per ricordare che il geco è un animale assolutamente non dannoso per l’uomo, anzi: nutrendosi di mosche, zanzare e altri insetti ci toglie più di qualche fastidio. Se lo trovate in casa e non volete che ci resti, fatelo uscire con dolcezza, senza trattarlo male. Anche perché si dice che porti fortuna… 🍀
Momento qualche link e poi ci salutiamo:
A settant’anni dalla sua scomparsa dal territorio, è cominciata la reintroduzione dei ghepardi in India 🔙
Le formiche assistono e curano i feriti dopo una battaglia, dice uno studio 🐜
Se il cucciolo di orso non è bastato per svoltare la giornata, ecco il video di un cagnolino minuscolo che corre 🐶
Una dedica speciale dopo aver segnato un gol 🥲
Un gatto sparito per una settimana torna a casa e, come se niente fosse, suona il campanello per farsi aprire 🔔
Quasi dimenticavo! Habemus nomi per i gatti di Fabio: è stata una bella lotta, alla fine hanno vinto Gin & Tonic con il 55% delle preferenze.
Oggi ci lasciamo così 🦊
Ciao, a giovedì prossimo!
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