Bestiale #175 - Trattori sulle spiagge, presunte invasioni di serpenti e blatte, felini vagabondi e altre storie animali
Contiene: un pulcino ucciso, blatte e serpenti, gatti scambiati per puma, procioni.
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centosettantacinquesima puntata di Bestiale, che comincia con una notizia triste.

Ne sono successe tante nelle ultime due settimane, ma non posso non partire da una vicenda secondo me simbolica, che racconta bene il nostro rapporto con la natura in generale. A suo modo è una piccola storia, ma allo stesso tempo si tratta di un grande e grave esempio di come troppo spesso l’essere umano approcci a questo mondo con tracotanza e menefreghismo.
Qualche giorno fa, un trattore che passava sulla spiaggia di Santa Caterina dello Ionio, nel catanzarese, nel corso delle operazioni di pulizia ha investito e ucciso un pulcino di corriere piccolo (Charadrius dubius), distruggendo il nido. A pochi metri di distanza, la mamma si agitava fingendosi ferita e in difficoltà, nel tentativo di richiamare l’attenzione di quello che per lei era un predatore gigante e minaccioso.
⚠️ Il video è breve ma straziante, il piccolo si agita agonizzante mentre il trattore si allontana, e la mamma prova a fare l’unica cosa che la natura e anni di evoluzione le hanno insegnato. Ma contro la distruzione dell’uomo non c’è strategia di difesa che tenga, purtroppo.
Ora: non sono qui a condannare nessuno, né a fare retorica. O meglio: sono ben consapevole del fatto che c’è bisogno di spazi abitativi per gli esseri umani, che servono case, edifici commerciali e via dicendo. Dall’altra parte, però, vedere che le spiagge troppo spesso vengono trattate e vissute come fossero di nostra esclusiva proprietà, mi mette tristezza e sconforto. Dal caso del Jova Beach Party ai nidi di Caretta caretta “abortiti” per un selfie, fino ad arrivare al corriere piccolo schiacciato da un trattore. Bisogna fermarsi, dire basta, tirare una riga e riflettere sul da farsi.
Le spiagge sono anche delle specie che le abitano: il corriere piccolo è tra queste, e come il fratino depone le sue uova proprio tra le dune. Un nido nascosto e fragile, che andrebbe protetto a dovere, segnalato, tenuto in considerazione, difeso. Il mio augurio è che in futuro si possa andare verso una dimensione più attenta, più vicina alla vita, paradossalmente più umana. Anche se il problema è proprio quello: l’essere umano e la sua tendenza a fregarsene del resto, mettendo davanti il suo benessere
Lascio qui un articolo di Kodami sulla vicenda. Chiudo ricordando che, tra l’altro, il tema dei mezzi pesanti sulle spiagge tra l’altro va oltre gli animali e riguarda anche la nostra sicurezza, come testimonia il terribile caso della donna uccisa da una ruspa a Cervia lo scorso maggio.
Invasioni vere o presunte tali
Dicevamo che di cose ne sono successe tante, nel mondo animale, molte delle quali dipendono dal nostro modo di raccontare le notizie-non notizie. Due esempi su tutti:
🪳 Le blatte a Roma - Video su video di esemplari di Periplaneta americana sparpagliati sui muri di Roma, come fosse un evento incredibile, tipo sciame di locuste. Non è così: le blatte, di diverse specie, sono presenti a Roma come in diverse altre grandi città italiane, attirate dal caldo, dal commercio, dalla quantità spropositata di cibo. In questo periodo le notiamo di più proprio per via del caldo. Fine.
🐍 I “serpenti acquatici” a Ibiza - In questo caso, c’è addirittura confusione sulla specie di serpente: molti parlano di biacco, in realtà si tratta del colubro ferro di cavallo. Che, tra l’altro, è innocuo per l’uomo, mentre rappresenta un pericolo per gli ecosistemi, trattandosi di una specie invasiva introdotta in Spagna all’inizio degli Anni 2000. Non dovrebbero preoccuparsi i turisti, ma le lucertole della specie Podarcis pityusensis, tipica delle Baleari, a rischio estinzione proprio per la proliferazione di Hemorrhois hippocrepis.
Il puma-gate ad Ascoli
E arriviamo così alla notizia del presunto avvistamento di un puma nell’ascolano. Come sapete, sono molto affezionato a queste storie, addirittura attorno a una vicenda come questa ho costruito la trama del romanzo L’estate della pantera. L’anno scorso avevo dedicato al tema degli avvistamenti di grandi felini un’intera puntata di Bestiale. E rieccoci qui.
Puntualmente, direi quasi come ogni estate, torniamo a parlare di un presunto felide che si aggira per le campagne della provincia italiana. Stavolta tocca ad Ascoli, ma devo dire che sono abbastanza deluso: in tutte le foto che ho visto, si intuisce chiaramente come si tratti di un gatto.



Cioè, faccio fatica a capire come si possa credere si tratti di un puma, ma forse è un mio limite. L’unico vero puma che ha iniziato a circolare nelle sezioni commenti è questo qui sotto, ma c’è un problema: è una foto postata da un’utente che ha detto di averlo visto in California. Ma qualcuno ha pensato bene di prendere quella foto e di farla girare, spacciandolo come il “puma di Ascoli”.
Se volete restare aggiornati con un buon debunking, vi consiglio di seguire la pagina di Scienze Naturali, che sta dedicando molti post investigativi sul tema, evidenziando ogni volta come, senza ombra di dubbio, si tratti di un gatto. Tra l’altro, per rendere ancora più grottesca la vicenda, gira una teoria secondo la quale a diffondere la notizia del puma nelle campagne ascolane siano stati dei cercatori di funghi, per allontanare la concorrenza. Ipotesi strana, ma sicuramente più credibile del puma in sé. Intanto, l’allarme puma è scattato pure in Germania. Nuova “invasione” in corso, dopo blatte e serpenti?
Faccio una presentazione!
Ho citato L’estate della pantera, di recente è ri-uscito il prequel, ossia Alberi di plastica, pubblicato da Infinito Edizioni. Si tratta di un giallo ambientato in provincia, ma stavolta senza pantere. Per chi è a Milano sabato 28 giugno, lo presenterò presso l’enoteca EST alle ore 18:30, in compagnia dell’amico Paolo Madeddoni. Può essere una bella occasione di incontrarci dal vivo, in più porterò anche alcune copie de L’estate della pantera, così chi vuole può prenderli entrambi ad un prezzo super scontato!
I gattini ringraziano e si godono la vita
C’è stato tanto affetto attorno a Lucio e Pedro, doveroso ringraziarvi da parte loro, che hanno commentato il tutto con un laconico: miao. Non li farò uscire di casa sennò li scambiano per due puma, ma ogni tanto li posterò qui sopra e vi aggiornerò su questi due scapestrati che, nel frattempo, si godono la vita. Come si dice in questi casi: an e-mail will never find them.
In Germania hanno un problema coi procioni 🦝
Che, tra l’altro, per chi non lo sapesse, sono presenti anche in Italia. Il Post fa una bella panoramica sul tema procioni in Germania (dove sono stimati tra gli 1,6 e i 2 milioni di esemplari), spiegando da dove arrivano e quali guai può causare la loro diffusione incontrollata, visto che si tratta di una specie invasiva. Un estratto:
I procioni si sono diffusi in molte zone della Germania perché sono estremamente adattabili, si riproducono molto velocemente, e mangiano di tutto: ghiande, mais, frutta, noci, uccellini, rettili e naturalmente avanzi di cibo lasciati in giro. Ce ne sono anche in altri paesi europei, Italia compresa, dove sono diffusi soprattutto lungo il corso del fiume Adda, in Lombardia, e tra Emilia-Romagna e Toscana.
Momento qualche link e poi vignetta che mi ha fatto tanto ridere:
🦇 Trovata una nuova specie di pipistrello che ha scelto Lampedusa come nuova casa: arriva dall’Africa ed è il primo caso registrato in Europa.
🗞️ Due cose sulla riforma della legge sulla caccia: qualche info aggiuntiva e qualche tono smorzato dal Post, che spiega come la modifica potrebbe essere meno invasiva del previsto; dall’altra parte, il clima attuale (negativo verso i selvatici e pro-caccia) porta ad episodi tristi come questo.
🦏 Può sembrare un gesto crudele, ma in realtà è un salva-vita: privando i rinoceronti del proprio corno, il bracconaggio si riduce del 78%, come dimostra uno studio.
🐦 Well, questa è strana: sembra che le mangiatoie per uccelli abbiano causato una “drammatica” evoluzione dei becchi dei colibrì.
🐻 Chiudiamo con storia a lieto fine: è finalmente stato catturato, aiutato e liberato l’orso che per due anni ha girato con un coperchio di plastica al collo
Dicevamo:
A giovedì prossimo, ciao!
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Che tristezza che l'essere umano si crede in diritto di trattare tutto, ma proprio tutto, come se appartenesse a noi. La natura non ci appartiene, noi ne siamo solo una parte.
La cosa che mi fa impazzire del modo in cui si trattano le spiagge è che si trattano come se fossero un vuoto, una cosa da riempire, in cui finché non ci sono chioschi, musica servizi non c'è niente, invece di luoghi in cui succedono un sacco di cose che riguardano tutti quelli che non siamo noi. Un vuoto che peraltro deve essere ordinato come il bordo di una piscina, coi trattori, perché altrimenti come la fai un'industria turistica di ombrelloni a distanze regolari? Così puoi fare le vacanze in un condominio uguale a quello in cui già abiti, ma bordo mare.