Bestiale #162 - Il colugo della Sonda, squali con polpi per cappello e altre storie animali
Contiene: simil-pipistrelli, squali e polpi, coccodrilli, orsi, iguane.
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centosessantaduesima puntata bestiale, che comincia con il colugo della Sonda.
Sembra uno scoiattolo montato al contrario, invece è un animale a sé, bellissimo e incredibile: questo esserino appeso al ramo è un colugo della Sonda (Galeopterus variegatus). Insieme a suo cugino, il colugo delle Filippine, è l’unico appartenente all’ordine dei dermotteri. Vive nel Sud-est asiatico e quel mantello che lo avvolge è il patagio, una membrana che gli torna utile per planare da un albero all’altro.
Conosciuto anche come galeopiteco (un nome più figo dell’altro, va detto), è appunto arboricolo e notturno: i suoi grandi occhioni gli consentono di vedere bene anche di notte. Muso da pipistrello, grandezza del corpo pari a quella di un gatto, capacità di saltare tra gli alberi scoiattolesca. Eppure è chiamato “lemure volante”, nonostante non abbia nessuna parentela stretta con i famosi primati malgasci.
Camminare a terra non gli riesce tanto facile: se da una parte il patagio è un mantello da supereroi utilissimo quando c’è da planare per oltre cento metri, dall’altra parte, quando si tratta di camminare, diventa una sorta di tappeto ingombrante sulle spalle.
Oltre al volo, però, il patagio ha anche un’altra funzione, che abbiamo visto nella foto iniziale: i colughi della Sonda lo utilizzano per riposare durante il giorno, appesi ai rami, letteralmente come fosse un’amaca. Tornerebbe utile dopo alcuni pranzi, va detto. Ah, nota pucciosa: il patagio della mamma può essere usato anche per far riposare i piccoli. Piango.
Perché questo squalo ha un polpo per cappello?
Se Zerocalcare ci raccontava del polpo alla gola, questo squalo potrebbe invece parlarci del polpo per cappello.
L’avvistamento è avvenuto a largo dal golfo di Hauraki, in Nuova Zelanda. Quando l’ecologa marina Rochelle Constantine ha notato questo squalo mako con una roba arancione indefinibile sul dorso, ha pensato che fosse una boa o comunque attrezzatura da pesca impigliata. E invece era un esemplare vivo di polpo maori, che se ne stava lì a godersi il passaggio.
Domande su domande: ma cosa ci faceva un polpo in groppa a uno squalo? Nessuno dei due sembrava infastidito dall’interazione, non sappiamo come sia finita questa storia. Gli squali mako possono predare i polpi maori, ma in questo caso le due specie sembravano in pace. Si legge sul New York Times:
Il mistero più grande è come questi animali si siano incontrati. I polpi maori vivono sul fondale marino. Mentre i mako pinna corta possono nuotare a più di 1.000 piedi di profondità, di solito non si trovano sul fondale marino. "Non ha senso che questi due animali si trovino nello stesso posto e nello stesso momento per incontrarsi", ha detto la dottoressa Constantine. "Non abbiamo idea di come si siano incontrati".
Che belli, i misteri della natura.
Momento Bufalina 🍕 Coccodrilli che imitano esseri umani che annegano
Quello che invece sappiamo è che questa che segue è una solenne scemenza! Girava a gennaio, me l’ero persa e forse sarebbe stato un bene. Invece me la sono ritrovata nel feed. Che dire: secondo una strampalata teoria basata su un video che gira sul web, i coccodrilli avrebbero imparato a fingersi persone che annegano (facendo emergere solo le zampe “simil-umane”) per attirare qualche malcapitato di buon cuore in acqua e sbranarlo.
Il video arriva dal río Barito, nel Borneo indonesiano. Si vede (presumibilmente) un coccodrillo in acqua che agita le zampe, il resto del corpo è sotto la superficie. Forse è in difficoltà, forse ha una preda tra le fauci, o forse boh. Che ne sappiamo? Direi che possiamo comunque escludere che abbia imparato a imitare un essere umano che annega. Non ci sono evidenze scientifiche, né altre testimonianze; la tattica poi non sembra funzionare, stando al video. L’ipotesi non sta in piedi ed è stata debunkata anche da esperti intervistati in quei giorni.
Insomma: è solo una teoria per impressionare e creare inutili allarmismi da facili condivisioni, alimentando la narrazione del coccodrillo come mostro-mangia-uomini. Oltre che essere una bugia, quindi, questa bufala è pure dannosa. Mannaggia! Mi fate arrabbiare, e poi non ho neanche un patagio per mettermi comodo su un ramo e rilassarmi. Sgrunt.
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Passione size comparison
Nuova rubrica? Nuova rubrica: grafici random che paragonano grandezze animali con esseri umani a caso. Qui orsi passati e presenti messi a confronto con a A-Train di The Boys.
Momento quiz 💡
La risposta è nella puntata #130 di Bestiale.
Come le iguane hanno raggiunto le Fiji ⛵
Provate a immaginare questa scena: un gruppo di iguane trascinate dalla furia delle onde che si ritrovano alla deriva nell'oceano Pacifico, aggrappate a zattere di fortuna fatte di tronchi e vegetazione galleggiante. Sembra la scena di un film d’animazione di avventura, eppure è una storia tutta vera. Questa è l'epica traversata che, secondo un nuovo studio pubblicato su PNAS, ha permesso agli antenati delle iguane che oggi vivono alle Fiji di compiere il più lungo viaggio transoceanico mai registrato per un vertebrato terrestre: almeno 8.000 chilometri dal Nord America alle isole Fiji. Così le iguane hanno colonizzato l'arcipelago nel Pacifico del Sud.
Trovate il resto dell’articolo su Kodami.
Momento qualche link e poi coccodrilli offesi:
💩 Su Focus, una domanda buffa ma che può avere risvolti importanti, nel prossimo futuro: useremo la cacca per salvare gli animali dall’estinzione? Forse sì, utilizzando cellule vive provenienti dall’intestino. Si parla addirittura di uno “zoo della cacca”.
🦈 Torno a parlare di squali, ma indirettamente: uno studio di Science, con tanto di video, mostra come il carango dorato si nasconda dietro l’ombra di uno squalo grigio per cacciare le sue prede. Strategia di caccia superlativa e molto ingegnosa.
🦅 Notizia triste che arriva dal Missouri: è morta Murphy, l’aquila che aveva covato una roccia pensando fosse un uovo. Al di là di questo episodio commovente, aveva alle spalle una grande storia.
🎨 Chiara mi segnala un articolo su un tema molto particolare: gli animali possono realizzare opere d’arte? Il pezzo si apre citando l’uccello giardiniere, di cui avevo parlato qui.
🦴 Ultimamente mi sto interessando parecchio agli animali estinti e di conseguenza anche ai fossili, studiando i quali proviamo a capire il passato remoto degli animali. Una storia in particolare mi ha incuriosito: davvero alcuni mammiferi cacciavano dinosauri più grandi di loro? Stando alla ricostruzione di questo fossile pare di sì.
Dunque, dicevamo:
A giovedì prossimo, ciao!
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Ma la storia dello squalo non può essere simile a quella delle orche col salmone come cappello? Però più bella…