Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centocinquantesima puntata di Bestiale, che comincia con una foto che insegna a non fermarsi alla prima impressione.
Questa foto circola da un po’, raffigura un piccolo cerbiatto che si nasconde dietro un bersaglio da caccia crivellato di colpi. L’immagine è impressionante, la prima cosa che viene da pensare è: il piccolo ha scambiato il bersaglio per sua mamma, che invece è stata già uccisa. Ecco: sbagliato.
Il cerbiatto, come gli è stato insegnato, sta semplicemente aspettando il ritorno della madre che è andata a procurarsi del cibo. Nelle sue ricerche, la mamma non può portare con sé la prole, perché rallenterebbe il passo e attirerebbe predatori. Insomma: sarebbe un rischio per entrambi. Cercando sul web ho trovato il commento del presunto fotografo, il quale sostiene che la madre poi sia tornata.
Un racconto molto verosimile. Sin da piccoli, infatti, i cerbiatti vengono abituati a nascondersi dai predatori nei momenti di assenza della mamma: è proprio quello che sta facendo l’esemplare in foto, anche se la scelta del riparo dà vita a una scena incredibile e struggente, per noi che la guardiamo con gli occhi da esseri umani.
In generale, comunque, può capitare di imbattersi in cerbiatti accoccolati da qualche parte nel bosco: semmai doveste trovarvi di fronte ad una scena simile, la regola è quella di lasciare il piccolo lì dov’è. Non è stato abbandonato, sua mamma tornerà presto. Meglio che lo trovi lì dove l’ha lasciato.
Tra l’altro, il mini cerbiatto ha dei bonus sopravvivenza non indifferenti. Numero 1: i puntini bianchi servono per il camouflage! Con essi somiglia ad un pezzetto di terra bucherellato dalla luce del sole che passa attraverso gli alberi. Numero 2: in caso di fratelli, i cerbiatti vengono sparpagliati in giro per aumentare le probabilità di sopravvivenza di ciascuno. Numero 3: i baby cerbiatti sono talmente skillati che possono restare immobili e rallentare il battito per non farsi trovare.
Aggiungo: gira voce che se prendi il cerbiatto in braccio e “gli passi” il tuo odore, poi la mamma non verrà più a prenderlo. Beh, anche questa è una falsa credenza. Ma comunque, di nuovo, meglio lasciarli stare.
Un meme sul ghepardo per spiegarne verso e tassonomia 🐆
Come spesso mi capita di fare, dentro Bestiale ci metto roba che trovo in giro, che mi incuriosisce e mi dà spunti per parlare di animali. E quindi partiamo da un meme basato su una scena di Star Wars, che però ha come protagonisti un leone e un ghepardo. Vabe, insomma: questo.
Contesto: cosa si intende per “big cats”, ossia per grandi felini? L’indicazione non è scientifica, ma generica e varia: al suo interno troviamo gli appartenenti alla sottofamiglia dei panterini (leone, leopardo, tigre…), ma alcune volte viene usato per indicare anche altri felidi come la lince, il puma e, per l’appunto, il ghepardo (Acinonyx jubatus).
In realtà, quest’ultimo fa parte di un’altra sottofamiglia: quella dei felini, dove troviamo anche il nostro amato Felis catus, ossia il gatto domestico. Nella stessa, invece, non è presente il leone (Panthera leo), che infatti scientificamente non è un felino, ma un felide!
Avevo parlato delle meraviglie della tassonomia qualche tempo fa, ospite di
:E arriviamo al verso del ghepardo: essendo imparentato più da vicino a un gatto che a un leone, è incapace di ruggire. Lo spiega bene Leggo:
Il motivo è da ricercare nella forma di un loro osso tiroideo, chiamato ioide, che sfruttano per generare i suoni. Nei grandi felini della sottofamiglia delle Pantherinae (come leoni, tigri e leopardi), quest'osso è particolarmente mobile e consente infatti la produzione di ruggiti (ma non di fusa).
Nei ghepardi, nei gatti e in altri animali della sottofamiglia dei Felinae è invece rigido. E non permette di emettere ruggiti.
E così il ghepardo da questo verso qui:
L’audio è preso da qui.
Come mi sento quando parlo di tassonomia.
Momento quiz 💡
La risposta la trovate qui.
Momentone qualche link
Anche oggi siamo andati lunghetti con i primi due topic, riproponiamo il momento qualche link allargato, che dite? Poi chiudiamo con una vignetta devastante. Vai:
🦒 E insomma, secondo uno studio, le giraffe odiano le pendenze. Cioè, non le sopportano proprio. Preferiscono restare in terreni pianeggianti, che siano tutti uniformi, senza saliscendi. Perché le evitano? Perché fanno troppa fatica e rischiano infortuni.
🌕 Questa è bella: avete presente il barbagianni, il bianchissimo rapace notturno? Ecco: proprio per via del suo colore, quando si lancia all’attacco sfrutta il bianco della luna per “nascondersi” e cogliere di sorpresa la preda.
🐿️ Quindi dobbiamo considerare anche gli scoiattoli tra i predatori onnivori? La prima volta è stato documentato uno scoiattolo che ha predato un’arvicola, piccolo roditore di campagna. Che dire: wow.
🐅 Ora una storia awww: una tigre ha viaggiato per 200 km per ritrovare la compagna dalla quale era stata divisa dopo un periodo in cattività (ehi, c’era una valida ragione per dividerle!). Però l’amore, alla fine, ha vinto. Qui il racconto completo, se volete piangere un pochino.
🐈 E chiudiamo con un gatto che letteralmente fa gli auguri, cioè dice proprio “auguri”: mandatelo a chi volete, vi farà fare una gran figura in questo tempo di feste.
Rido male:
Per oggi è tutto, la newsletter va in pausa per le festività, ci risentiamo giovedì 9 gennaio. Se sentirete la mancanza di animaletti, potrete sempre recuperare le altre puntate nell’archivio.
Intanto vi auguro un Natale Bestiale e un buon anno nuovo (che, a proposito, in base al calendario cinese sarà quello del serpente 🐍 ).
A presto, ciao!
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E grazie, come sempre.
Sulla nostra incapacità di sganciarci dalla visione umana delle cose di cui racconti nella sezione sul cerbiatto, consiglio un bel libro di Dave Eggers uscito quest'anno: s'intitola "Gli Occhi e l'impossibile" ed è raccontato in prima persona da un cane di nome Johannes.
Vignetta finale fantastica 🤣.
Il cerbiatto <3 la scorsa settimana ho fatto un'intervista in TV per il mio lavoro, dove parlavo della caccia ai cervi che stanno programmando qui in UK. C'e davvero bisogno di proteggere questi bellissimi animali.