Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centoventicinquesima puntata di Bestiale, che comincia con un pesce che mangia un uccello.
Siamo abituati a vedere uccelli pescatori, come il famoso martin, o come l’airone che scorgiamo lungo le coste dei fiumi, quando passiamo veloci con la macchina su un’autostrada che costeggia un corso d’acqua, oppure dal vetro di un treno in corsa. La natura, indifferente, fa quello che deve fare, mentre noi le sfrecciamo accanto. I pesci nuotano, gli uccelli provano ad acchiapparli. Ma non sempre è così.
Alcune volte i ruoli si invertono, e quella che di solito è preda diventa predatore. Specialmente quando le dimensioni sono notevolmente diverse. A chi batte le ali non resta che provare a fuggire via. Lo abbiamo già visto con il pescegatto “cittadino” che ha imparato a predare i piccioni, lo possiamo capire anche guardando la superficie del mare che si infrange e dalla quale spunta un carango gigante indopacifico (Caranx ignobilis, nomenclatura da vero badass) che inghiotte in un sol boccone una rondine di mare.
I caranghi giganti, bestioni di più di un metro e mezzo per 80 kg, hanno sviluppato la capacità di calcolare vento, distanza, attrito e tutto il resto con un solo obiettivo: volare fuori dall’acqua per un istante, acchiappando chi vola di mestiere.
Il modo in cui il pesce “incombe” sotto l’acqua è terrificante, risveglia in noi paure ancestrali e ci fa quasi tifare per il volatile (io in genere tifo sempre per chi scappa, tipo zebra vs coccodrilli o gazzella vs leoni), sperando che la faccia franca. Ma empatizzare per un animale piuttosto che per un altro, seppur comprensibile, è errato proprio perché in natura non c’è niente di giusto o sbagliato. Sono solo etichette che diamo noi. Quello che accade nel video, così come in tutto il resto del mondo dove non c’è lo zampino dell’uomo, è semplicemente… naturale.
Giochino tanto per divertirsi:
Le pupille del mondo animale 👁️
Prendo in prestito da qui questa grafica super interessante che dimostra le varie pupille di specie di animali diversi: le differenze sono incredibili e affascinanti.
Perché Gandalf non è andato a Mordor con le aquile? 🦅
Nella scorsa puntata vi ho già detto che di recente ho fatto il rewatch del Signore degli Anelli, e tra le altre cose è riemersa la domanda delle domande: ma non sarebbe stato più semplice farsi aiutare da bestioni praticamente imbattibili e capaci di volare? Spesso Deus ex machina della saga fantasy, ne Il ritorno del Re le aquile arrivano solo a giochi fatti. Perché? Ho trovato una risposta top su Quora. In breve:
Erano troppo gruosse e visibili dall’Occhio;
Sauron avrebbe subito mandato i Nazgul sulle loro bestie alate: ok che le aquile sono più forti, ma comunque una battaglia continua per tutto il volo non sarebbe stata sostenibile;
Non potevano volare troppo in alto;
Non potevano volare a lungo;
La distanza era parecchia.
Forse abbiamo capito perché mamma polpo si autodistrugge prima della schiusa delle uova
Non è una novità: dopo essersi riprodotti, alcuni animali muoiono. L’esempio più famoso è quello del maschio di mantide religiosa, che viene divorato dalla femmina sia durante che dopo l’accoppiamento.
Nei polpi, invece, quando le uova sono pronte a schiudersi, la mamma smette di mangiare e si lascia morire, in alcuni casi addirittura ferendosi da sola. I ricercatori, forse, hanno capito il perché di questo comportamento. Sembra dipenda da una modifica delle sostanze chimiche prodotte dal corpo: cambiano la produzione e l’utilizzo del colesterolo, e di conseguenza cambiano gli ormoni steroidei.
Ok, ma le motivazioni? Perché l’evoluzione l’ha portata a comportarsi così? Ci sono varie teorie. Si pensa che la mamma si lasci morire per far trovare ai predatori qualcosa di cui cibarsi, tenendoli lontani dalle uova; morendo, inoltre, la mamma rilascia in acqua nutrienti di cui possono cibarsi i piccoli appena nati. Infine, il polpo femmina potrebbe scomparire anche per evitare di attirare polpi maschi (cannibali), i quali potrebbero mangiare i piccoli.
Momento quiz 💡
Restiamo in tema polpi. La scorsa estate vi ho parlato di uno di loro particolarmente puccioso: ha due protuberanze che spuntano dalla testa e per questo è chiamato…
La risposta nella puntata #84 di Bestiale.
Il latte di cammello salverà il mondo? 🐫
E mentre siamo qui a discutere di aquile a Mordor, c’è chi sta pensando al latte di cammello come svolta sostenibile per il futuro. In Kenya, per necessità, i cammelli hanno già rimpiazzato le mucche come animali da latte. Ci sono varie ragioni alla base di questa scelta, lascio qui un reel del sempre puntuale
che spiega bene il tutto:Momento qualche link e poi lacrimuccia da gamer:
Cosa spinge una persona a tuffarsi volontariamente sul dorso di un’orca? Boh, commentate voi, io non ho parole 🤦♂️
Notizia triste: è venuta a mancare Kabosu, la cagnolina diventata famosa con i meme, tanto da ispirare la criptovaluta Dogecoin 😢
Stagione degli amori in corso per gli orsi: il PNALM mette al bando gli “spioni” per evitare che disturbino i plantigradi 🐻
Niente mi mette pace come un cinghiale che nuota placido nel mezzo del fiume Velino, a Rieti, mentre tramonta il sole e intorno è tutto un aperitivo 🍹
Le cornacchie attaccano i passanti a Torino: per non fare la fine di quello che se l’è vista brutta col corvo gigante a Bitritto, meglio seguire alcune regole di comportamento 🐦⬛
Dunque:
Non sto piangendo, mi è solo entrato un Nintendo DS nell’occhio 🥲
A giovedì prossimo, ciao!
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Che voglia di rivedere tutta la trilogia dell'anello che mi hai messo addosso! Pensare che sono passati già vent'anni dal volo di quelle aquile al cinema 😵. E comunque ci tengo a dire che io ho ancora un poster di Gandalf il bianco che veglia su di me preso proprio quel 22 gennaio 2004 all'anteprima nazionale del "Ritorno del re".
Grazie per avermi messo a menù! 😃🐫