Bestiale #9 - Speciale Ucraina 🇺🇦
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la nona puntata di Bestiale, che sarà interamente dedicata alla situazione degli animali in Ucraina.
In foto vedete una delle tante persone che stanno scappando dall’Ucraina in questi giorni portare con sé il proprio gatto: online si trovano parecchie immagini simili, in molti si sono adoperati per non abbandonare gli animali domestici, nonostante tutto.
Oltre alla dolcezza in sé dell’immagine e del gesto, va sottolineata anche una risposta pronta da parte di diversi Paesi europei: sono state infatti poste deroghe alle norme sull’ingresso degli animali domestici da uno Stato straniero, in modo tale da poter far entrare i padroni con i propri animali senza (ulteriori) pensieri. Anche l’Italia ha applicato la deroga alle normative UE.
C’è chi però ha deciso di rimanere in Ucraina: nella settima puntata di Bestiale vi avevo già parlato di Andrea Cisternino, l’italiano che gestisce un rifugio per animali alle porte di Kiev. Ad oggi si trova ancora lì e non ne vuole sapere di abbandonare tutto quello che ha costruito in più di dieci anni di attività in difesa degli animali (è stato anche attivista contro i “dog hunter” nel 2012). Qualche giorno fa, intervistato da Euronews, ha dichiarato:
Se andrò via? Non lo so, io sono rimasto per i miei animali. Dipende un po' da quello che succederà, 400 animali da portare via son tanti, comunque. E se li porto via, dove li metto? Ci sono cavalli, mucche, cani, gatti, di tutto. E poi c’è anche il rifugio, che comunque è costato sacrifici. Non è facile lasciare tutto.
Di seguito lascio un tweet dove trovate le indicazioni per sostenere Andra Cisternino con le donazioni.
Storia simile per un Cat Café di Leopoli, con i proprietari che non intendono andarsene.
Se ce ne andiamo, chi darà da mangiare ai nostri gatti? Non lasceremo mai l'Ucraina: qui ci sono 20 gatti da sfamare e questa è la nostra vita.
Nel frattempo si susseguono gli appelli delle associazioni: l’OIPA ha chiesto di non abbandonare cani e gatti, ma di portarli con sé in luoghi sicuri come nelle metropolitane, ad esempio, dove è consentito far entrare anche cani e gatti. Qui gli estremi per sostenere alcune della associazioni.
Anche LAV si è adoperata: sta seguendo l’evolversi della situazione in Ucraina e sta dando supporto a chi arriva in Italia col proprio animale domestico.
In generale, uno dei timori più grandi dei rifugi è quello che finiscano le scorte alimentari per nutrire gli animali, ma anche quelle di acqua, di elettricità e di gas.
Sulla pagina Facebook dell’associazione UA Animals trovate molti aggiornamenti e immagini significative per spiegare come la guerra in Ucraina stia avendo un impatto devastante sulla vita nei rifugi: i volontari stanno cercando di salvare più animali possibili, ma non sempre ci riescono. In base alle ultime notizie, è stato colpito anche il rifugio Best Friends, che ospitava più di mille cani. Secondo alcune fonti, non riuscendo a fermare le fiamme, i volontari li avrebbero lasciati scappare per salvarli dall’incendio.
Un servizio di un paio di mesi fa di France 24 dove si parlava dell’amicizia tra i soldati ucraini nelle trincee e gli animali randagi, che contribuivano a risollevare il morale di chi si trovava al fronte. Nel video, un soldato di nome Mykyta parlava di come avessero praticamente adottato una cagnolina:
Ha un ottimo udito, come tutti i cani: è più sicuro stare di guardia quando c’è lei, che abbaia e ringhia immediatamente quando si avvicina un nemico. Con lei sto più tranquillo.
Un altro soldato ucraino, Dmytro, parlava così della gatta Chernukha che gli faceva compagnia:
Quando per esempio torni stanco dalla stazione e ti sdrai sul letto, Chernukha arriva, si piazza sulla tua pancia ed è come se ti dicesse ‘posa quel telefono e accarezzami’. E questo fa da sedativo.
Il video, risalente a inizio gennaio 2022, parlava di una “possibile invasione” da parte della Russia.
I combattimenti in Ucraina sono arrivati anche nei pressi di zoo e parchi naturali: ci sono animali morti e feriti, altri sono stati portati in appositi rifugi per la loro salvaguardia. Al momento, però, calcolare i danni è praticamente impossibile.
Nel frattempo, lo zoo di Poznań (Polonia) sta accogliendo alcuni animali che arrivano dal santuario Save Wild, che si trova nei pressi di Kiev. Nonostante tutte le difficoltà logistiche del caso, diversi esemplari (tra cui tigri e leoni) sono stati portati in salvo, ma tanti altri sono ancora in Ucraina.
Piccola storia a lieto fine.
Un ottimo approfondimento di Kodami sulle conseguenze che la guerra potrebbe avere sulla fauna in Ucraina, dove vivono alcune delle specie animali più minacciate di tutta Europa.
Sul tema animali in Ucraina consiglio di leggere anche il pezzo di Maria Grazia Filippi su Vanity Fair, molto completo e dettagliato. Questo un estratto:
Four Paws, l'organizzazione internazionale per la salvaguardia degli animali, si è subito attivata per salvaguardare gli orsi protetti nel Santuario di Domazhyr, 20 ettari nella regione di Leopoli. «Al momento, stiamo dando tutta la nostra attenzione agli animali che abbiamo in custodia. Il nostro santuario Domazhyr, che attualmente ospita 29 orsi salvati, si trova nella parte occidentale dell'Ucraina e sebbene ci siano stati attacchi aerei segnalati anche in questa parte del paese, i nostri colleghi e gli animali stanno bene». Il santuario, vista la situazione, ha nel frattempo chiuso al pubblico.
Ci salutiamo con una foto di Nolan Peterson, reporter che si trova in Ucraina dal 2014 e che in questi giorni sta seguendo sul campo l’evolversi del conflitto. L’immagine lo ritrae in un rifugio insieme alla sua gatta: dice che è stata molto coraggiosa.
Se avete domande o se volete fare segnalazioni, potete scrivermi all’indirizzo leonardomazzeo1@gmail.com, oppure sui social: @leon_mazz su Twitter e @leonardomazzeo su Instagram, dove trovate anche @bestiaaale.
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