Bestiale #57
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la cinquantasettesima puntata di Bestiale, che comincia con il volo degli storni.
State alzando gli occhi al cielo, in questi giorni? Io sì, più spesso del solito, e ogni volta è per lo stesso motivo: gli storni. Neri, compatti, organizzanti ma allo stesso tempo fluidi, come se invece di volare nuotassero nel cielo. Il Washington Post qualche giorno fa ha dedicato un intero articolo al volo degli storni a Roma:
In questo periodo dell'anno, a Roma, il cielo della sera è una meraviglia.
Poco prima del tramonto, tra le cupole, gli storni si ammassano a centinaia di migliaia, eseguendo una danza tutta loro. Si tuffano e si librano in aria, si raggruppano e si sparpagliano. Viste da terra, le loro parabole effimere sembrano tratti di pennello.
Sull’edizione italiana della rivista Scientific American, invece, ho trovato un approfondimento sul tema: uno studio italiano di qualche anno fa ha provato a spiegare i meccanismi dietro questi incredibili movimenti.
Il volo di uno stormo di storni, e in particolare la trasmissione delle informazioni tra i membro del gruppo che ne consentono i cambiamenti di direzione, ha molte somiglianze con il comportamento quantistico degli atomi che si osserva nella materia condensata in fenomeni critici, come per esempio il cambiamento di stato che permette la transizione dell'elio liquido allo stato di superfluido, in cui l'elio scorre praticamente senza attrito. È il risultato di uno studio pubblicato su “Nature Physics” a firma di Alessandro Attanasi e colleghi della Sapienza Università di Roma e dell'Istituto dei sistemi complessi del CNR di Roma.
Il resto dell’articolo lo trovate qui. Gli storni invece li trovate sempre in cielo, intenti a disegnare meraviglie.
Ve la dico così come l’ho letta: gli artropodi possono farsi ricrescere l’ano.
Gli artropodi, per esempio, sono spesso in grado di farsi ricrescere un arto perduto, ma fanno più fatica quando si parla del resto del corpo. O almeno così credevamo finora: un nuovo studio pubblicato su PNAS mette in discussione quest'idea, almeno per quanto riguarda un gruppo specifico di artropodi, i picnogonidi o ragni di mare, che in caso di necessità hanno imparato a rigenerare tutte le loro strutture corporee – compresi i muscoli, gli organi sessuali e persino l'ano.
Nel video che segue potete ammirare una tartaruga mentre mangia una cacio e pepe - cioè, volevo dire, una medusa 🍝
Domanda: quella non sarebbe la parte urticante della medusa? La tartaruga non viene “punta”? Ebbene, no. Quando mangia tiene chiusi gli occhi, unica zona del corpo esposta al rischio: per il resto infatti è resistente agli effetti urticanti della medusa. Tra i vari commenti che ho letto, però, c’è chi dice che la medusa potrebbe avere comunque un gusto “piccante”: non ho trovato riscontri scientifici a riguardo, ma è un’ipotesi affascinante 🌶️
Smentita sicuramente la teoria secondo la quale, mangiando una medusa, la tartaruga sarebbe in grado si “sballarsi”: non c’è nessun effetto-droga 🤷♂️
Quella nel video, tra l’altro, è una tartaruga verde, che ha una particolarità: crescendo diventa erbivora, mentre da giovane si nutre anche di meduse, quindi l’esemplare in questione dovrebbe avere tra i 2 e i 5 anni.
Ciclicamente, inesorabilmente, ineluttabilmente, si torna a parlare della possibile de-estinzione del dodo (insieme a quelle del mammut lanoso e del tilacino).
Facciamo così: lascio rispondere direttamente Ferdinando Cotugno, che tramite la sua newsletter Areale ha detto tutto quello che c’era da dire. Ossia:
Non so se tu o io vedremo la de-estinzione di queste tre specie prima di morire, so però che rischiamo di vedere l’estinzione di un altro milione di specie prima di morire, ed è questo il problema delle grandi imprese sognanti come la resurrezione del dodo: portare «storie» ed «eccitazione» lì dove ci servirebbero invece fondi, azione e senso pratico. Abbiamo il diritto di sognare, ma se la casa va in fiamme salvarsi è già sognare.
Volevo scrivere del quoll, ma mi serviva un aggancio valido. Alla fine è arrivato: a quanto pare questi animali preferiscono fare sesso che dormire, anche a costo di morire.
Da TgCom24:
I quoll sono animali poco conosciuti originari dell'Australia e della Nuova Guinea, della stessa famiglia del più famoso diavolo della Tasmania. Una ricerca condotta dall'Università australiana della Sunshine Coast, pubblicata sulla rivista scientifica Royal Society Open Science, ha rivelato un "vizio" letale per gli esemplari maschi: in pratica non dormono per fare sesso. Il loro organismo potrebbe farli vivere più a lungo, ma la rinuncia al riposo per accoppiarsi nella stagione degli amori li conduce, stremati, all'inevitabile morte prematura.
Dopo la puntata sul calamaro gigante, Chiara mi ha segnalato i calamari Humboldt: anche loro sono parecchio grossi (fino a due metri di lunghezza) e vivono di solito tra i 200 e i 700 metri di profondità, ma alcune volte salgono pure in superficie. Soprannome: Diavoli Rossi 🦑😈
Tornando al calamaro gigante, ho ultimato la lettura del libro di Fabio Genovesi: il mio capitolo preferito è ufficialmente quello dove si parla anche di capodogli, tra i pochi esseri viventi in grado di predare un calamaro gigante.
Nel frattempo, in giro ho trovato questo meme che mi ha fatto molto ridere.
Lasciamo il mare e torniamo sulla terraferma, ma parlando semrpe di predatori: quali sono i carnivori più pericolosi per gli esseri umani? Ce lo dice uno studio che ha analizzato gli attacchi all’uomo dal 1950 al 2019. In Europa, come si evince dal grafico, la maggior parte degli attacchi (non tutti letali) sono da parte di orsi bruni.
Dal rapporto:
Abbiamo raccolto un totale di 5.440 casi di attacchi in tutto il mondo: 1.337 di orsi bradipi, 1.047 di tigri, 765 di orsi neri asiatici, 664 di orsi bruni, 414 di lupi, 403 di orsi neri americani, 282 di leoni, 205 di leopardi, di 140 coyote, 135 di puma, 25 di giaguari e 23 di orsi polari.
Avevamo già parlato proprio dell’orso bradipo e della sua aggressività nella puntata 49 di Bestiale.
Momento qualche link e poi ci salutiamo:
In questi giorni c’è il festival di Sanremo, ve ne siete accortə? Beh, qui trovate tutti gli animali domestici di cantanti, conduttori, eccetera 🎤
Le capacità mimetiche del polpo riassunte in un video 🐙
Avete per caso visto un gufo falco? È scappato dallo zoo di Central Park 🦉
A Roma tutto è possibile, anche vedere un cane che mette in fuga un branco di cinghiali 🐗
Rapace in libertà aggredisce un passante: paura a Fuorigrotta: sembra la sceneggiatura di un film, invece è successo davvero 🦅
Infine:
Ci sentiamo giovedì prossimo, ciao!
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