Bestiale #51
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la cinquantunesima puntata di Bestiale, che comincia con un orsetto lavatore.
L’obiettivo di questa puntata è quello di darvi argomenti utili per fare bella figura durante il cenone di Capodanno, buoni per colmare i momenti di silenzio. Ad esempio, quando c’è quel clima di attesa sazia e piena, con i primi bottoni che saltano, perché non parlare degli orsetti lavatori? O meglio: perché non svelare il motivo per il quale si chiamano così?
Io sinceramente non me lo ero mai chiesto e l’ho scoperto in un modo inaspettato, ossia leggendo Io non ho paura di Ammaniti. I procioni vengono chiamati orsetti lavatori per la loro abitudine di sciacquare il cibo: questa pratica è stata osservata negli esemplari in cattività, mentre non è stata riscontrata in natura. Perché lo fanno? La teoria più accreditata è che si comportino così per istinto: allo stato selvatico, infatti, sono abituati a cercare cibo nei pressi dei fiumi.
L’importante, comunque, è evitare di sciacquare alimenti che si dissolvono in acqua.
Ok, la storia dell’orsetto lavatore l’abbiamo raccontata. E invece, amiche e amici che sedete a tavola con me, sapete perché Wolverine si chiama così? Il nome dell’eroe Marvel interpretato da Hugh Jackman in inglese sta per… ghiottone!
Diffuso nelle zone artiche di Asia, Europa e Nord America, ha delle caratteristiche che ben si sposano con quelle del mutante della Marvel: piccolo ma allo stesso tempo molto aggressivo, è resistente e non ha paura di nemici più grandi di lui. Anche perché per difendersi ha a disposizione degli artigli affilati… Vi ricorda qualcuno?
Se invece il vostro uditorio ha il palato fino e non segue le vicissitudini di orsetti che sciacquano e di supereroi animaleschi, beh, potete sempre sfruttare questo pezzo del Post con un titolo bellissimo: “Va sempre a finire con un granchio”.
Cito:
L’idea che la forma del granchio sia in qualche modo preferita dall’evoluzione è affascinante e ha colto l’immaginazione di molti, soprattutto negli ultimi anni grazie ad alcune nuove ricerche scientifiche pubblicate sul tema. È un fenomeno talmente curioso da essere finito in numerosi meme, secondo i quali tutto tende prima o poi a trasformarsi in un granchio. Come per molti meme, un’affermazione simile è naturalmente un’iperbole: il processo è tipico dei crostacei, di conseguenza è difficile immaginare un futuro con le chele per la specie umana.
Meme molto bello:
Se poi, nel mentre, dando uno sguardo vicino al tavolo trovate due occhi giganti che vi guardano chiedendo un pezzo di un cibo qualunque, potete sempre distrarre l’osservatore seriale recitandogli ad alta voce questo articolo dal tono filosofico che si intitola “Come i cani percepiscono il tempo”.
A proposito: come ogni Capodanno si ripropone il tema dei fuochi d’artificio che spaventano i cani. Lascio qui un buon vademecum sulle cose da fare e su quelle da evitare, con l’obiettivo di farlo sentire protetto e al sicuro.
E adesso i risultati dei Bestiale Awards! 🏆
Come animale totem avete scelto il flemmatico e ineluttabile capybara, mentre il video che vi è piaciuto di più è stato quello del pinguino che corre. La categoria “miglior storia” è stata vinta dal remake di Timon e Pumbaa, invece il meme migliore è quello della barzelletta tra cani. Come miglior podcast ha vinto il feat. con Marco Granata su quale animale erediterà la Terra.
Grazie a tuttə per aver partecipato!
Mini documentario su rane che riescono a restare diversi mesi congelate, per poi scongelarsi senza subire conseguenze 🐸🧊
(Potete rivendervi anche questa storia al cenone, ovviamente).
Momento qualche link e poi auguri:
Quanto fortuna devi avere affinché la videocamera del tuo pianerottolo riprenda l’esatto momento in cui un alce perde i suoi palchi? 📹
Passeggiatina di Natale sul Lungotevere per una coppia di cinghiali 🐗
Un gatto vede il suo padrone tornare a casa con un cane e non la prende benissimo😾
Le genette africane conquisteranno l’Italia? 🚩
Nel frattempo, un procione prova ad acchiappare i fiocchi di neve 🦝
Per questo 2022 è tutto, ci sentiamo tra una settimana. E buon 2023!
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