Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centosessantesima puntata di Bestiale, che comincia con l’uccello segretario.
Io non so se ci rendiamo conto della stranezza e della bellezza delle creature che ci circondano. Non lo so davvero. A volte sfugge pure a me, che cerco di restare attento, di osservare, di capire, di imparare. Ma poi, perso nel tran tran di tutti i giorni, rischio di perdere creature di rara intensità e potenza immaginifica. Come l’uccello segretario (Sagittarius serpentarius).
L’acconciatura di piume perfetta, un vestito bianco sgargiante; sembra quasi abbia addirittura un accenno di trucco, per via delle lunghe ciglia: l’uccello segretario è una persona pronta per una festa in suo onore, non a caso tutte le mattine prima di cominciare la giornata si dedica alla sua routine di bellezza, sistemando il piumaggio. Magnifico, altezzoso, altamente letale: è conosciuto anche come “serpentario” e nella foto che segue possiamo vederlo in tutto il suo slancio.
Supera il metro di altezza, ha zampe lunghe e sottili, con le quali si aggira per la savana africana in cerca delle sue prede. Si nutre di insetti, di piccoli mammiferi e di rettili, anche di serpenti (da qui il suo nome: in passato si pensava mangiasse quasi solo quelli). La sua tecnica di caccia è pazzesca e rende l’uccello segretario ancora più iconico, come se non bastasse il suo ciuffo stiloso.
Il serpentario non cattura le sue prede col becco, no: prima le pesta a morte. Utilizza i lunghi arti inferiori per calpestare animali più piccoli, schiacciandoli con colpi ripetuti. Stomp, stomp, stomp. Il tutto con una forza di 20kg, fino a cinque volte il suo peso.
E se un serpente dovesse morderli? Ecco: se ti chiami serpentario, ovviamente hai la soluzione a portata di zampa. Proprio le zampe sono ricoperte da scaglie spesse e dure che proteggono il volatile dai morsi velenosi di alcuni serpenti come il cobra, ad esempio.
Elegante, bellissimo, fuori dall’ordinario: un mix tra un aquila e un trampoliere, sembra figlio di un’unione illegittima, di quelle che fanno scandalo sui giornali della savana. Il serpentario è già tra i miei animali preferiti, e come se non bastasse mi dà l’occasione di sfoggiare un’altra delle mie passioni bestiali, ossia: animali che compaiono sugli stemmi (sta sia in quello del Sudafrica che in quello del Sudan).
Chiudo con un momento dolcezza: è una specie monogama, due esemplari si scelgono a vicenda e restano insieme per sempre. Sono genitori molto attenti: mamma e papà provvedono alla cura dei piccoli a turno in tutte le fasi, dalla cova delle uova al nutrimento del pulcini, fino a che i piccoli non lasciano il nido. Delle dolci famigliole con la casa sugli alberi. Davvero: come si fa non amarli?
Plastica vecchia di trent’anni nei nidi di Amsterdam
Un’evidenza triste, che arriva da uno studio pubblicato su Ecology, il quale si apre con questa frase fatale e deprimente:
Di tutta la plastica mai prodotta, il 79% è ancora con noi, perché rimane nelle discariche o nell'ambiente naturale.
Nello specifico, succede di trovare plastica, tanta plastica anche nei nidi degli uccelli. Non fanno eccezione le folaghe di Amsterdam, che mettono su casa nei canali, sfruttando quello che recuperano in giro. E cosa puoi trovare in città che sia resistente, che comporti zero sforzo e che sia sempre disponibile? Rifiuti di plastica, ovviamente.
Alcuni dei quali, come si vede nell’immagine qui sopra, risalgono agli anni Novanta. Sì: Auke-Florian Hiemstra, autore dello studio, ha rinvenuto nei nidi pezzi di plastica appartenenti a prodotti Mars o Twix di trent’anni fa. Ma anche vecchi incarti di panini e patatine del Mc Donald’s, o mascherine dal periodo della pandemia. Un quadro desolante del nostro impatto.
Sottolinea giustamente Kodami:
Se da un lato l'utilizzo della plastica potrebbe offrire alle folaghe un vantaggio in termini di risparmio di tempo, ricerca di materiali ed energia conservata durante la nidificazione – questi uccelli riutilizzano nidi preesistenti anziché costruirne sempre di nuovi – dall'altro comporta anche numerosi rischi. I pulcini, per esempio, possono facilmente rimanere impigliati nei lacci elastici delle mascherine, ingerire pezzi di plastica e aumentare così il rischio di soffocamento o annegamento. Ma nonostante questi pericoli, le folaghe sembrano essere una delle poche specie ad aver scelto di integrare la plastica nei propri nidi in maniera ormai sistematica.
E mentre noi stiamo qui a contare i pacchetti di Mars nei nidi delle folaghe, Trump ha detto sostanzialmente che le cannucce di carta fanno schifo, così ha firmato un bell’ordine esecutivo per reintrodurre quelle di plastica. That’s all folks!
Lo strano rapporto tra i macachi e i cervi sika
Per strano rapporto intendo: più volte sono stati avvistati macachi (sia maschi che femmine) che provavano ad accoppiarsi con i cervi sika, senza distinzione di genere. Succede in Giappone, il comportamento si è ripetuto nel tempo con avvistamenti continui, anno dopo anno. Ne ha parlato anche Science.
La realtà è che questo tipo di rapporto è solo la punta dell’iceberg di una relazione più complessa, che sfocia nel mutualismo: i cervi approfittano del lavoro sugli alberi delle scimmie per mangiare i frutti che cadono, le scimmie cavalcano letteralmente i cervi per mangiare i parassiti. Gli scienziati tendono ad escludere che li usino per gli spostamenti, come facciamo noi con i cavalli. Potrebbe essere, invece, che gli piaccia stare lì, a riposare sulla schiena del cervo, forse per scambiarsi calore. Alla fine, chi siamo noi per giudicare?
Trovate altri dettagli su questo articolo molto completo di National Geographic.
Linketti bestiali
Momento qualche link super ricco e poi vignetta pennuta:
🐬 Più delfini, più delfini! Avvistato un pod - anzi, un mega pod con 1.500 individui. Tutti insieme formavano un gruppone lungo più di un chilometro, roba pazzesca.
🐦⬛ Un bellissimo articolo di approfondimento del Post sul canto degli uccelli: cosa sappiamo, ad oggi, della comunicazione tra volatili? Ricerche, dialetti, ipotesi: vale la pena leggerlo, è illuminante.
🦕 Non so bene come dirvelo, ma mi è comparso sul feed un grafico “scientifico” che mostrava un dinosauro ucciso dal vomito di un altro dinosauro. Cioè, intendo proprio un rigurgito talmente potente da schiacciare un esemplare più piccolo. Indagando, ho scoperto che questa congettura fossile veniva da qui. Fatene ciò che volete.
🐍 Due storie di serpenti scappati: quello del grano che ha seminato il panico su un Frecciarossa, portando addirittura all’evacuazione del treno; il pitone albino recuperato dai vigili del fuoco nel giardino di un privato, in provincia di Perugia.
🐻 Interazioni bestiali tra grandi carnivori: il video di un orso che rincorre due lupi per allontanarli dal suo territorio, diffuso dal fotografo Pietro Santucci. Un avvistamento unico e straordinario, direttamente dall’Abruzzo.
Eccoci:
A giovedì prossimo, ciao!
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"Un mix tra un aquila e un trampoliere, sembra figlio di un’unione illegittima" dici dell'uccello segretario. Il nome, del resto, suggerisce chi è l'amante
Tony Martin mio nuovo modello aspirazionale.