Bestiale #154 - Il bassarisco astuto, rinoceronti nell’Antica Roma e altri animali
Contiene: parenti pucciosi dei procioni, rinoceronti, orsi, tartarughe e... quadri.
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centocinquantaquattresima puntata di Bestiale, che comincia col il bassarisco astuto.
![Photo: A female ringtail (Bassariscus astutus arizonensis) at the Miller Park Zoo in Bloomington, Illinois. Photo: A female ringtail (Bassariscus astutus arizonensis) at the Miller Park Zoo in Bloomington, Illinois.](https://substackcdn.com/image/fetch/w_1456,c_limit,f_auto,q_auto:good,fl_progressive:steep/https%3A%2F%2Fsubstack-post-media.s3.amazonaws.com%2Fpublic%2Fimages%2F50a9fbe4-6dea-422a-a0f2-c7c7874fb49e_1920x1279.jpeg)
Allora, vabe’, ve lo dico: io mi sono innamorato. Gli occhioni, i baffoni, le orecchione, la mascherina bianca sul muso, l’aspetto tremendamente puccioso. Un mix perfetto tra un gatto e un procione, che esalta gli aspetti di entrambi. Come si fa a non amare bassarisco astuto (Bassariscus astutus)? Conosciuto anche col nome (per l’appunto) di gatto dalla coda anellata, è in realtà un parente abbastanza stretto del procione, visto che fa parte della sua stessa famiglia.
Il tratto distintivo è sicuramente la coda a cerchietti, lunga metà del suo corpo, il quale in totale misura 80 cm. Notturno e onnivoro, grande arrampicatore, zompetta qua e là su alberi e rocce, tenendosi in equilibrio proprio con la suddetta coda, sfruttando pure le articolazioni delle zampe capaci di ruotare fino a 180 gradi. Si trova nei deserti rocciosi Nord America (dove è conosciuto anche come gatto civetta) ed è l’animale simbolo dell’Arizona, qui descritto così: “carnivoro della taglia di un gatto, sembra una piccola volpe con la coda di un procione”.
Nota: il bassarisco astuto è addomesticabile e negli USA si può tenere come pet (dopo averne verificato la possibilità in base al mosaico delle leggi statali statunitensi sugli animali esotici). La pratica ha radici antiche, il nostro amichetto è conosciuto anche col nome di miner’s cat, ossia gatto del minatore: era allevato e utilizzato per tenere lontani i topi. Di giorno se ne stava al caldo delle case, vicino alle stufe, a sonnecchiare; di notte, via con la caccia. Su Wiki c’è scritto:
Il bassarisco può essere addomesticato con facilità e può diventare un fedele animale da compagnia e un infallibile cacciatore di topi.
Disclaimer: in Italia è vietato avere qualsiasi procionide come animale domestico.
C’erano i rinoceronti nell’Antica Roma?
Cambiamo totalmente argomento e passiamo da pucciosi piccoli gatti-procioni a bestioni corazzati e con corna affilate. Fuori tempo massimo affronto il tema animali nel Colosseo che avrei dovuto cavalcare con l’uscita del Gladiatore II. Chi invece ha cavalcato alla grande è questo tizio qui sopra, che fa il suo ingresso trionfale nell’arena tenendo per le briglie un grosso rinoceronte.
Ma veramente succedeva questo? Risposta breve: no.
Però, però, però! Effettivamente ci sono testimonianze di rinoceronti al Colosseo: facevano parte della serie di animali esotici che gli Imperatori amavano esporre al pubblico. Dall’altra parte, va specificato che nessuno osava salirci sopra: non ci sono riscontri, in merito, e d’altronde erano animali selvatici e imprevedibili, messi dentro proprio per “far casino” (poveri loro). Ma cavalcarli, neanche per idea. Cito una risposta esaustiva:
I gladiatori non li cavalcavano: si trattava di guerrieri e atleti altamente addestrati e molto preziosi per chi li schierava in campo, quindi nessuno voleva metterli in pericolo facendogli cavalcare delle bestie simili.
Per un approfondimento sugli animali dell’Antica Roma, rimando a un certo Umberto Eco, non so se lo conoscete.
Italiani vs orsi, di nuovo
Mi sono imbattuto nell’ennesimo video di interazione sbagliata tra essere umano e orso. Stavolta arriva dalla provincia di Frosinone: un orso marsicano, di notte, è passato per le strade di un piccolo paese.
L’orso stava andando via per i fatti suoi, infilandosi in una piccola via nascosta, senza disturbare né interagire con nessuno, nonostante avesse visto le persone. Chi ha ripreso la scena col cellulare, invece, non ha seguito le regole, si è avvicinato all’orso, che (spaventato) ha abbozzato una reazione, causando la fuga della persona.
L’ho già detto più volte, ma non mi stancherò mai di ripeterlo: bisogna attenersi alle indicazioni (qui cosa fare se si incontra un orso), va diffusa la cultura della giusta distanza tra noi e i selvatici. Non vanno inseguiti, nutriti, disturbati. Solo parlandone e facendo capire quanto siano sbagliati certi atteggiamenti possiamo davvero convivere in maniera pacifica.
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Una testimonianza di un iscritto sulla tartaruga dal guscio molle cinese
Dopo aver letto l’ultima puntata di Bestiale, Alessandro mi ha mandato questo video:
Mi ha raccontato che aveva trovato la tartaruga nella piscina della sua fidanzata, qualche mese fa. “Appena ho letto la newsletter, mi è tornato in mente questo episodio. L’ho riconosciuta subito”.
In effetti, è proprio lei: una tartaruga dal guscio molle cinese, che probabilmente ha seguito lo stesso destino di quella abbandonata nel lago di Garda. Prima acquistata, poi liberata in natura. L’esemplare della piscina è stato affidato alle cure di persone esperte. Una storia per fortuna a lieto fine, che però dimostra ancora una volta come episodi simili siano più vicini a noi di quanto possiamo immaginare.
Nel 1600 venivano chiamati degli esperti a disegnare animali nei quadri
Sì, tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600 c’erano persone specializzate in disegni di animali. E intervenivano in un secondo momento per “completare” il dipinto grazie alla loro esperienza, aggiungendo gli animali ex post. Ho scoperto questa cosa per caso, l’ha pubblicata Sara Poma su Instagram e subito mi ha incuriosito. Così anche grazie a lei ho indagato e mi sono fatto spiegare da Francesca Melucci delle Scuderie del Quirinale. Ecco cosa mi ha detto:
In quel periodo, succedeva che ad una stessa opera collaborassero più pittori: Domenichino dipingeva l’umano, poi arrivava il pittore specializzato nella fauna e dipingeva gli animali con dovizia di particolari. Il quadro, per questo, risulta particolareggiato e realistico. E più si andava avanti con gli anni, più si conoscevano i dettagli delle varie specie animali e più la specializzazione- e di conseguenza la resa - era precisa.
C’erano autori talmente bravi in questa specialità (come Giovanni Benedetto Castiglione, detto “il Grechetto”) che nelle loro opere gli animali risultavano addirittura più particolareggiati degli esseri umani.
Momento qualche link e poi meme castoroso:
A proposito di rinoceronti, forse vi siete imbattuti nelle immagini di quello che “salva la zebra”: beh, manco a dirlo, le cose non stanno così ❌
L’iceberg più grande del mondo va alla deriva e si sta dirigendo verso la Georgia del Sud: ora è una minaccia per foche, pinguini e altri animali 🦭
Robopet donati agli anziani per alleviare la solitudine: succede a Washington 🤖
Maddalena mi ha chiesto: ma è vero che i gatti miagolano (quasi) solo con gli esseri umani? Bella domanda, la risposta breve è “sì”, ma lascio qui un link per chi vuole approfondire la questione 🐈⬛
In questo periodo si è parlato molto del falconiere della Lazio - ok, ma dell’aquila Olimpia chi ne parla? Qualcuno pensi gli animali! Lo fa, in questo caso, Il Post 🦅
Eccoci:
Per oggi è tutto, ci sentiamo giovedì prossimo, ciao!
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Visto l'ennesimo episodio di gente che non capisce di osservare e mantenersi a distanza dagli animali non umani, aggiungo al tuo consiglio del pezzo del Post anche un bell'albo illustrato di divulgazione edito da Iperborea: "Se incontri un orso" di Malin Kivelä e Martin Glaz Serup, con le illustrazioni di Linda Bondestam.
Bellissimo il bassarisco astuto! Me ne sono innamorata anche io. E molto affascinante quest'informazione dei pittori nel 1600.