Bestiale #151 - Il serpente del latte, pinguini da emulare e altri animali
Contiene foto di serpenti coloratissimi e molto simili tra loro.
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centocinquantunesima puntata di Bestiale, che comincia col serpente del latte.
Rieccoci! Buon anno nuovo e buon compleanno a Bestiale, che lo scorso 6 gennaio ha compiuto tre anni. E se siamo arrivati fin qui, prendendo in prestito le parole da Tintoria, non è certo grazie ai miei auguri: è merito invece degli animaletti, e allora cominciamo senza ulteriori indugi. Lo facciamo con un serpente, visto che questo nel calendario cinese è l’anno del rettile strisciante 🐍 . Applauso.
Si parte con il serpente del latte, chiamato anche falso corallo. E no, non ha niente a che fare né col latte, né coi coralli. Andiamo con ordine. Il suo nome scientifico è Lampropeltis triangulum e nell’aspetto è quasi identico, appunto, al serpente corallo (Micrurus fulvius), esemplare velenoso e coloratissimo. Proprio il colore è un fattore importante: gli animali velenosi indossano i più sgargianti per avvertire i predatori e dirgli “ehi, statemi alla larga perché faccio male”. In scienza questo fenomeno è conosciuto col nome di aposematismo.
Il serpente del latte, pur non essendo velenoso, ha pensato: se somiglio tanto al mio parente pericoloso, di sicuro i predatori mi eviteranno. E la tecnica funziona: si tratta di mimetismo batesiano, ossia quella forma di imitazione che porta un esemplare ad assomigliare al suo simile appartenente alla specie aposematica.
Come si vede dall’immagine, i due animali hanno sì delle differenze nella colorazione, ma visti di sfuggita possono sembrare della stessa specie. Come distinguerli, dunque? Dal colore, ossia:
Se è nero-giallo-rosso-giallo-nero-giallo, si tratta di un serpente corallo. Se invece è giallo-nero-rosso-nero-giallo-nero, è un serpente del latte. Su Wikipedia ho trovato queste filastrocche, potete cantarle se ve ne trovate di fronte uno e avete il dubbio: magari, con una bella voce e un flauto, riuscite addirittura ad incantarlo (ehi, si scherza, ovviamente).
"Rosso su giallo serpente corallo, rosso su nero non è quello vero"
"Dal rosso al giallo uccide un cavallo, dal rosso al nero amico sincero"
"Dal rosso al nero è libero il sentiero, dal rosso al giallo di sicuro è un corallo"
Tra l’altro, di recente, mi sono imbattuto in un serpente corallo, anche se non dal vivo: l’ho trovato tra le pagine di una storia di Gipi, tratta da Esterno notte.
Ok, ma in tutto ciò… perché si chiama serpente del latte? Il nome deriva dal fatto che veniva trovato nelle stalle e nei fienili, quindi era credenza comune che si nutrisse di latte. Fine… anzi, no!
Il serpente corallo fa una sorta di cameo in Jurassic Park - Il Mondo Perduto: pare sia il rettile che si infila tra i vestiti del povero Dr. Robert Burke che, spaventato, pensa bene di lasciare il riparo sotto la cascata per lanciarsi tra le fauci di un T-rex.
Come camminare sul ghiaccio? 🐧
Domanda che vi sarete posti e poste sicuramente almeno una volta nella vita, di fronte ad una lastra ghiacciata gigante e impossibile da attraversare senza cadere: e mo’ che faccio? Per nostra fortuna viviamo in città e centri abitati vari - o comunque sia non proprio al Polo Sud - ma poche righe fa abbiamo ipotizzato di incontrare un serpente corallo, e allora perché non una lastra ghiacciata, a questo punto?
In tal caso, vanno osservati i pinguini, per provare ad avanzare come loro, di fatto scimmiottandoli - anzi, pinguinandoli. Lo spiega Sky:
I migliori accorgimenti per camminare come un pinguino? Eccoli: piegarsi leggermente e tenere le ginocchia sciolte, puntare i piedi verso l'esterno, estendere le braccia lungo i fianchi quindi camminare facendo passi brevi e mantenere il baricentro sopra il livello dei piedi.
In uno dei tanti pazzi gruppi Facebook sulla scienza che frequento ho trovato anche questo:
Perché non esistono mammiferi verdi?
La risposta ad una simile domanda non poteva che trovarsi sul Post. Cito un pezzo:
I mammiferi derivano da un gruppo di rettili ancestrale, come pure gli uccelli. Come spiega Martinoli, in questo gruppo probabilmente mancava già la capacità di produrre alcuni pigmenti, quindi non è stata ereditata. Oppure può darsi che la capacità ci fosse ma sia andata persa nel corso dell’evoluzione perché non era utile, cioè non forniva vantaggi adattativi.
Infatti in origine i mammiferi occupavano «nicchie biologiche»: in un mondo in cui gli animali dominanti più diffusi sulla Terra erano rettili, i mammiferi vivevano nei pochi contesti rimasti liberi. Erano perlopiù animali di piccola o piccolissima taglia attivi di notte. Per questo è probabile che non avessero bisogno di avere un aspetto vistoso e colori sgargianti, così come una vista raffinata: l’olfatto e l’udito erano sensi più rilevanti.
Consiglio per un libro sull’evoluzione con un approccio che ho apprezzato tanto: Gli ultimi giorni dei dinosauri. Come un asteroide ha dato inizio al nostro mondo di Riley Black, edito dal Saggiatore. Sì: parla pure di mammiferi ancestrali.
Momento quiz 💡
Ok, non esistono mammiferi verdi, va bene… Ma questo che segue è un animale vero oppure è prodotto dall’AI?
La risposta la trovate qui, ed è collegata ad una bella notizia.
Memesplaining 👨🏫
Massì dai, nuovo anno, nuova rubrichetta random che proporrò ogni volta che troverò un meme che mi fa ridere e che mi dà un pretesto per parlare di animaletti. Tipo:
Da qui la domanda: perché le giraffe hanno il collo così lungo? Veramente volevano solo arrivare agli arbusti, passo dopo passo, metro dopo metro, foglia dopo foglia? Beh, di base sì, ma il tema è un po’ più complesso: le vertebre infatti non sono aumentate, ma hanno cambiato forma nel tempo. La questione viene analizzata bene qui. Di qua invece si spiega come il collo lungo si sia sviluppato in relazione ai combattimenti tra maschi, e quindi per avere più possibilità di accoppiarsi.
Momento qualche link e poi vignetta che è come una giostra che va questa vita cheee:
A Milano gli animali domestici potranno essere seppelliti insieme ai loro padroni: il loro nome non potrà però comparire sulla lapide 🪦
Tre cose sui cani: c’è quello randagio che ha attraversato per primo il confine della Romania dopo l’entrata in Area Schengen; c’è quello protagonista di una truffa telefonica da monitorare; e infine c’è il “negazionismo brachicefalo”, perché secondo un proprietario su sette il problema non esiste 🤷♂️
Il parco acquatico di Marineland, in Francia, chiude i battenti: ora ci si chiede che fine le orche Wikie, Keiko e tutti gli altri animali 🐬
Sapete che sono affezionato al tema, quindi sorrido: un video mostra quelli che molto probabilmente sono i due cuccioli di Amarena, che sono insieme e stanno bene 🐻
Questa enciclica sulla natura di Francesco Petretti, uno dei miei idoli sin da bambino, è il modo perfetto per iniziare l’anno: prendetevi un minuto, ne vale la pena 🍃
Ordunque:
A giovedì prossimo, ciao!
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Memesplaining ❤🦒
Che bello il serpente!