Bestiale #141 - Tre animali mi hanno ricordato che la natura è tutta intorno a me
Contiene foto di: cornacchie, cavallette, volpi.
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centoquarantunesima puntata di Bestiale, più intimista del solito.
Qualche giorno fa sono uscito a correre. Abito in provincia, la mia casa si trova fuori dal centro del paese, verso la campagna. C’è tanto verde e si respira aria buona. Fare attività all’aperto per me è una necessità: non mi aiuta solo a tenermi (un minimo) in forma, ma anche a staccare il cervello da tutto e, in particolare, lo sguardo dallo schermo. Per proiettarlo altrove. Per nutrirlo di verde.
Da amante degli animali quale sono, ogni volta che ho l’occasione di andare in giro mi guardo intorno, osservo, li cerco; provo a cogliere un movimento diverso dal solito, un guizzo di foglie più veloce del normale, un fruscio di ali dietro una pianta, un verso che non riconosco. O qualcuno che conosco bene, come quello caratteristico della cornacchia grigia (Corvus cornix).
L’ho individuata subito. Era a una manciata di metri da me, al centro della strada; stava beccando qualcosa a terra, anche se non riuscivo a capire cosa. Poi è passata un’automobile e lei è volata via. Sono così riuscito ad avvicinarmi e a vedere cosa stesse mangiando. C’era solo l’involucro, però:
Una noce. Momento: una noce? E che ci faceva in mezzo strada? La spiegazione, nella mia testa, è arrivata subito dopo la domanda: l’aveva portata proprio la cornacchia. I corvidi, infatti, sono animali molto intelligenti: vi sarà capitato di imbattervi sui social o altrove in qualche video di corvi che per raggiungere il cibo se le inventano di tutte, arrivando addirittura a usare degli utensili. Altre volte, quando non hanno a disposizione gli attrezzi, lasciano che siano gli altri a fare il lavoro sporco. Nello specifico, gli esseri umani, quei primati che guidano le automobili. Queste ultime, passando sopra il guscio duro di una noce, possono frantumarlo e permettere all’intelligente pennuto di cibarsi del suo contenuto.
Questo comportamento è stato studiato ad esempio in Giappone, dove i ricercatori hanno osservato che gli uccelli erano addirittura in grado di “giocare” con le luci del semaforo, posizionando le noci al rosso e attendendo il verde per vederle spaccare dagli pneumatici; al rosso successivo, via col buffet. La scena a cui ho assistito io è stata proprio questa, o qualcosa di simile: se non proprio per vederle frantumare da un’utilitaria, le cornacchie le hanno lasciate cadere dall’alto sull’asfalto per romperle, sfruttando l’impatto con una superficie dura.
Una testimonianza diretta di come gli animali siano capaci di adattarsi in modo straordinario, arrivando a cogliere le diverse opportunità concesse dall’uomo. Che asfalta le strade e costruisce le case. E proprio quattro mura domestiche possono diventare casa per più di una specie…
La mia nuova “inquilina” cavalletta
Se ne sta lì da giorni, da settimane ormai. Si trova nello spazio tra la persiana e il vetro di una finestra che non apro quasi mai. Sono riuscito ad evitare appena in tempo che entrasse in casa, così questa cavalletta è finita in quel punto e sembra trovarsi a suo agio. Non fa granché, si muove a malapena, tanto che pensavo stesse male e che dovessi aiutarla ad uscire, poi ho visto che riesce benissimo da sola a passare tra i battenti della persiana: lo ha fatto quando su quella finestra batteva il sole. A quel punto credevo avesse deciso di uscire definitivamente, invece poco dopo è rientrata. Evidentemente le piace proprio qUel posticino lì. Ora è di nuovo impostata su “risparmio energetico” e sta quasi sempre immobile.
Non essendo un esperto, come spesso mi capita di fare ho chiesto parere a chi ne sa più di me. L’ho fotografata e filmata, e per sapere di quale specie si trattasse ho interpellato il sempre preciso e disponibile Nicola Bressi, l’Aranzulla degli animali su Twitter. Mi ha risposto così:
Si tratta di un Anacridio Mediterraneo (Anacridium aegyptium). Pure a causa del nome, è a volte confuso con una locusta, ma è un'innocua cavalletta italiana. Freddoloso, lo stiamo agevolando col nostro inquinamento climatico. Sverna da adulto e si abitua a farlo presso le nostre tiepide abitazioni.
Pare dunque che passeremo la stagione fredda insieme. Tra l’altro, non sapevo che per trovare la specie sarebbe bastato cliccare sulla funzionalità “Ricerca visiva” dell’iPhone che consente di riconoscere un insetto fotografato. Ok, progresso: stai facendo anche cose buone.
Poi, dal nulla, una volpe 🦊
La maggior parte degli animaletti che inserisco su Bestiale, inevitabilmente, sono reperiti online; ma ne vedo anche parecchi live perché, banalmente, tendo a farci caso. Quando esco di casa, infatti, come detto tengo sempre acceso lo spirito d’osservazione e il radar per le bestiole: pur stando attento a dove metto i piedi, le cerco con lo sguardo, con gli occhi persi nel cielo oppure puntati a terra per cogliere qualche segno (come i gusci di noce sulla strada, ad esempio), o ancora guardando in mezzo al verde. E proprio lì mi è capitato di vedere qualcosa che si muoveva tra l’erba.
L’ho notata, meravigliato, e mi sono detto: se non fossi uscito a passeggiare, non avrei mai incontrato un esemplare di Vulpes vulpes in pieno giorno. Di solito vengono fuori al tramonto oppure direttamente di notte, quando si trovano in aree a forte presenza umana. Era di sabato e lei se ne stava lì, a ridosso di una zona dove è presente un complesso liceale, sicuramente più calma nei giorni festivi. La guardavo, lei mi osservava a sua volta, studiandomi. Appena ha capito di essere stata scoperta, si è acquattata nell’erba, provando a sparire alla mia vista; poi si è rialzata e ha ripreso la sua vita senza più badare a me: forse aveva capito che ero innocuo, o comunque troppo lontano (ci dividevano decine di metri fitti di vegetazione, senza contare la grossa staccionata che delimita la strada).
Un paio di minuti e poi mi sono allontanato, col sorriso stampato in faccia, riprendendo a camminare sulla strada deserta, lasciandomi alle spalle la volpe, che nel frattempo aveva riacceso in me una consapevolezza: la mia curiosità e quella voglia bambina di scorgere sempre - SEMPRE - un animale ovunque mi hanno portato a vedere tanta bellezza nascosta. Volpi, poiane, upupe, aironi, istrici, cinghiali, ricci e via dicendo: tutti animali selvatici che si possono trovare a pochi passi da noi, con un po’ di fortuna e con un minimo di spirito d’osservazione. A volte basta alzare gli occhi verso il verde.
Incontrare quella volpe mi ha fatto ripensare ad un episodio successo qualche tempo fa. Saranno state le 21:00 circa, ero appena salito in auto, sempre nella zona intorno a casa mia. Ho messo in moto, giusto il tempo di svoltare su una via dove circolano poche auto e zac, eccola lì: una volpe con una gallina tra le fauci. I miei fari hanno illuminato questa piccola istantanea incredibile, una scena che non capita spesso di vedere. Ho colto il predatore con la preda in bocca, appena trafugata dal giardino di un vicino che ha un pollaio (di nuovo: l’uomo fa, l’animale si adatta). La volpe si è fermata un attimo a guardare nella mia direzione, gli occhi erano due fessure fameliche. I fari l’hanno spaventata, con un balzo si è rifugiata nel fitto della vegetazione, sparendo alla mia vista. Un momento che non dimenticherò. E mi viene il dubbio: chissà se si trattava della stessa volpe che ho rivisto l’altro giorno…
Insomma: per trovare animali curiosi non serve necessariamente vedere un documentario, un reel o… leggere Bestiale (cosa che comunque consiglio caldamente di fare), ma può essere sufficiente uscire e percorrere pochi passi fuori da casa. Oppure aspettare di ricevere un pacco da Shein con dentro uno scorpione: è successo in Inghilterra, ma questa è un’altra storia.
Per oggi è tutto, ci sentiamo giovedì prossimo, ciao!
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Io vivo in UK e qui spesso ci sono volpi sotto casa - danno un'atmosfera magica!
Post interessantissimo ma poi ho visto la foto della cavalletta e al mio cervello si è bruciata una sinapsi.
🦗🔥