Bestiale #140 - Lo squalo tappeto tassellato, formiche che coltivano funghi e altri animali
Contiene immagini di: squali, formiche, orche, organismi simili alle meduse, delfini.
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centoquarantesima puntata di Bestiale, che comincia con uno squalo stranissimo.
Insomma, beh, cosa dire? Il nome è abbastanza esplicativo: è letteralmente uno squalo che sembra un tappeto. Sarebbe bello averne una riproduzione in casa: sai che effetto in salotto? Piatto, con le frange, dal colore che si confonde col fondale: il tessellato (Eucrossorhinus dasypogon) è senza dubbio l’esponente di spicco della famiglia degli Orectolobidae, gli squali tappeto, appunto. Sembra un vecchio pesce saggio con la barba, che ti guarda dal basso all’alto, cercando di capire se gli stai simpatico o meno. Di sicuro, da lui abbiamo da imparare molto.
Ad esempio, lui può permettersi di passare le giornate sostanzialmente fermo a riposare, aspettando che il cibo arrivi da lui. Chi può dire lo stesso? Di notte invece si muove di più e caccia attivamente.
La curiosa bestiola è maestra del mimetismo: proprio questo suo particolare aspetto gli consente di nascondersi in anfratti rocciosi e di “sparire” a ridosso delle barriere coralline. Ed è proprio da lì che tende i suoi agguanti: nonostante sia piuttosto lento, è un grande predatore che sfrutta le sue armi migliori e inghiotte grossi pesci con la sua grande bocca. Si apposta, aspetta e poi… zac!
Sembra che sia addirittura in grado di attirare le prede a sé con un paio di strategie efficaci:
La prima consiste nel lasciare che piccoli crostacei e pesciolini gli stiano addosso, sul dorso, in modo tale da richiamare i pesci più grandi;
La seconda è quella di muovere la coda, facendo finta che sia un animaletto: la pinna caudale che si sposta avanti e indietro ricorda un pesce, con tanto di occhio. E così altri predatori che gironzolano per il riff finiscono per essere predati dal nostro tappetone magico.
Formiche coltivatrici di funghi: hanno cominciato mooolto prima di noi 👩🌾
È risaputo che le formiche coltivano funghi: questi ultimi sono presenti nei loro formicai e vengono utilizzati come fonti di cibo, per tenerli sempre freschi e vivi i piccoli insetti “li nutrono” con piccoli pezzetti di vegetazione che raccolgono durante le loro peregrinazioni. Formidabili.
Una recente ricerca pubblicata dalla rivista Science è andata oltre e ha dimostrato che la coltivazione è cominciata circa 66 milioni di anni fa, ossia quando sulla terra si è schiantato il gigantesco asteroide che ha posto fine all’era dei dinosauri. Quell’evento portò all’estinzione di tante piante, lasciando il campo all’espansione dei funghi. E le formiche cominciarono ad adattarsi di conseguenza. Per approfondire la questione c’è Kodami.
L’incredibile foto di un’orca bianca
Un avvistamento rarissimo, a largo delle coste del Hokkaido, in Giappone: quella che vedete in foto è un’orca “bianca”, il cui colore così particolare è dovuto o all’albinismo oppure al leucismo, condizioni che influenzano la pigmentazione della pelle.
L’immagine è mozzafiato, sembra quasi che l’animale sia sfocato apposta, come un personaggio di un videogioco che deve essere “sbloccato”, o un elemento di Canva riservato agli abbonati. E invece si tratta solo della cosa più bella e strana del mondo: la natura.
Momento quiz 💡
La risposta nella puntata #112 di Bestiale.
Fu-sio-neeee 👉👈
Ebbene sì, è successo: due organismi appartenenti al phylum degli Ctenofori sono riusciti a fondersi tra di loro, proprio come succede in Dragon Ball. Nell’esperimento (sotto lascio il video) le due creature ferite sono state in grado di unirsi nel giro di qualche ora generando un organismo unico, senza nessun segno di incompatibilità. Questi stessi animali sono capaci di invertire il processo di crescita tornando allo stato larvale, in caso di stress. Qui per saperne di più.
I delfini sorridono per interagire tra di loro 🐬
I delfini si “sorridono” a vicenda, usando un’espressione facciale a bocca aperta quando giocano tra loro. Lo ha scoperto un team di ricerca dell’Università di Pisa, in collaborazione con l’Università di Torino e l’Università di Renne, in Francia, che hanno raccolto le prove della propensione dei delfini (Tursiops truncatus) al sorriso reciproco durante le interazioni di gioco. “Quando si trovano nel campo visivo dei loro compagni di gioco, i delfini usano quasi sempre questa espressione facciale – hanno precisato i ricercatori – . I loro compagni percepiscono un ‘sorriso’ e, a loro volta, rispondono aprendo la bocca”.
Via.
Momento qualche link e poi vignetta importante con squalo protagonista:
Le incredibili e struggenti immagini del salvataggio degli elefanti dalle alluvioni in un santuario in Thailandia 🐘
Fauna sempre pazzesca in quel di Roma: un maiale “prende la metro” a Ponte Mammolo 🐖
A lezione di sorellanza dai bonobo: "Il patriarcato non è ineluttabile" 🐒
Anche ai pulcini piacciono le consonanti: abbiamo “gusti musicali comuni” 🐣
Quante possibilità c’erano di scattare QUESTA foto? Pochissime, eppure qualcuno c’è riuscito 🐢
Prospettive:
Per questa settimana è tutto, ci sentiamo giovedì prossimo, ciao!
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In questa puntata ci sono così tante cose però su tutte la fusione di quella specie di meduse è indescrivibile. Sempre grazie, Leonardo.