Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questo è un post di Bestiale che non esce come newsletter. Sarà una roba saltuaria, senza scadenze: ogni tanto su questi canali comparirà un approfondimento su Storie Bestiali (da qui il titolo) che secondo me meritano qualche riga in più.
Tipo quella del suicidio di massa dei lemming.
Premessa: cos’è un lemming? 🐹
Innanzitutto in italiano si chiama “lemmo”, che al plurale diventa “lemmi”. Bruttino, non mi piace per niente, quindi continuerò a chiamarli lemming, che fa molto più cool. Il lemming è un roditore erbivoro che vive in Nord Europa, in Nord America e in generale in tutti i posti che siano Nord, perché ama il freddo e la tundra.
Se vi state chiedendo come sia fatto, beh, così:
Tipo un criceto, insomma.
Curiosità: nonostante vivano al gelo, non vanno in letargo d’inverno come gli altri mammiferi, ma sopravvivono nutrendosi dei vegetali che hanno accumulato durante la bella stagione. Su Treccani si legge che “è lungo circa 15 cm, ha coda molto breve, zampe corte rivestite di pelo con unghie molto forti, pelliccia giallo-bruna; è noto per le ricorrenti migrazioni in massa, che possono avere effetti molto dannosi”.
Alt! Ci siamo: si arriva così al mito dei suicidi di massa dei lemming.
Il suicidio di massa dei lemming: l’origine del mito
C’è una teoria secondo la quale i lemming sarebbero inclini al suicidio. Anzi, di più: al suicidio di massa. Secondo questa credenza, a causa del sovrappopolamento e della scarsità di risorse, gruppi di lemming deciderebbero di buttarsi dalle scogliere e di porre così fine alla loro esistenza.
Ovviamente tutto ciò non ha nessun fondamento scientifico. Da dove è uscita fuori questa storia, quindi? Diciamo da qui:
Il video risale al 1958 ed è parte del documentario della Disney intitolato White Wilderness (ossia “Artico Selvaggio”). Nelle immagini si vedono dei lemmings buttarsi letteralmente giù da una scogliera, come se si volessero a tutti gli effetti suicidare, schiantandosi al suolo oppure affogando in acqua.
Peccato che il video in questione sia un fake costruito ad hoc: i lemming furono spinti a saltare giù dalla troupe che girava il documentario. Cito testualmente questo articolo che spiega bene il tutto e aggiunge altri dettagli:
Il film della Disney fu girato nell’Alberta, in Canada, dove non ci sono lemming (e, dettaglio trascurabile, non c’è neppure un mare in cui suicidarsi). Fa niente: la Disney ne fece importare qualche decina, e per farli sembrare tanti, fu costruita una sorta di giostra coperta di neve, sulle quali furono piazzati i roditori. La cinepresa stava ferma e la giostra girava sotto le zampe dei lemming, creando con l’aiuto di un po’ di giochi di montaggio l’impressione di una massa di animali in folle corsa. Terminate le riprese, i lemming furono “suicidati”.
A parziale discolpa della Disney (e per evitare cause per diffamazione), devo precisare che non si sa se la società di Topolino fosse al corrente delle tecniche usate da James R. Simon, il regista della sequenza dei lemming.
La spiegazione scientifica del presunto suicidio dei lemming
Comunque un fondo di verità c’è, in tutta questa storia: da qualche parte deve aver pur preso ispirazione, il regista del documentario (che ha anche vinto un premio, l’Academy Award for The Best Documentary).
In natura succede infatti che per una serie di fattori all’improvviso una popolazione di lemming esploda improvvisamente: il numero esorbitante di esemplari spinge questi animali a migrare per cercare cibo in altri luoghi. Alcune volte, nel corso delle migrazioni, i lemming sono costretti a superare fiumi e altri specchi d’acqua, e in questi frangenti può succedere che degli esemplari muoiano.
Le “fluttuazioni caotiche” di alcune popolazioni di animali sono note e avvengono anche con altre specie di roditori. Solo ai lemming però è accostata la teoria del suicidio, che li ha fatti entrare così anche nella cultura di massa.
I lemming nella cultura di massa
I lemming, a loro insaputa, nel corso del tempo sono stati oggetto anche di altre teorie strane: nel 1500 si sosteneva addirittura che piovessero dal cielo. Poi è arrivata la storia del suicidio, e ancora oggi i poveri roditori faticano a scrollarsi di dosso questa bufala.
I lemming nell’immaginario comune sono visti come animali che si muovono in gruppo spinti da una convinzione errata, senza una propria capacità di giudizio critico, e perciò sono oggetto di metafore quando si parla ad esempio di politica.
All’inizio degli Anni Novanta è uscito un videogioco che si chiama appunto Lemmings. Obiettivo: cercare di far arrivare sani e salvi a destinazione i protagonisti, che se ne vanno in giro noncuranti dei pericoli che li circondano, livello dopo livello.
I roditori in questione sono stati citati in letteratura da scrittori come Primo Levi e Richard Matheson; sono state realizzate anche canzoni che chiamano in causa la teoria dei lemming, come questa dei Blink 182:
But people are what they wanna be
They're not lemmings to the sea
Maybe it's time you looked at yourself
And stop blaming life on someone else
Tornando alla Disney, c’è anche una storia a fumetti con Zio Paperone dove si parla di lemming che si buttano in mare. Insomma: non c’è pace per i poveri roditori, che da parte loro continuano a vivere le loro vite ignari di tutto questo, affrontando le fluttuazioni di popolazione come meglio possono, senza suicidarsi saltando giù dalle scogliere.
Per oggi è tutto, vi lascio con una carrellata di meme sui lemming. Ciao, ci sentiamo giovedì!
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Se vi viene in mente qualcuno a cui possano interessare storie come questa:
E grazie, come sempre.
(ma anche "Packed like lemmings into shiny metal boxes / Contestants in a suicidal race", verso di Synchronicity II dei Police che riassume bene la vita che abbiamo scelto nelle nostre città)