Bestiale #70
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la settantesima puntata di Bestiale, che comincia con un ippopotamo pigmeo.
Oggi conosciamo moltissime specie di animali (sicuramente non tutte), ma immaginate per un secondo di vivere nel XIX secolo e di trovarvi di fronte al dilemma: e questa che razza di creatura è? Una discussione simile c’è stata di fronte all’ippopotamo pigmeo. Grazie al decisivo contributo di due studiosi in particolare, lo zoologo statunitense Leidy e lo svizzero Büttikofer, si è capito che si trattava di una specie a sé (Hexaprotodon liberiensis).
Le dimensioni e la stazza non mentono: pesa molto meno rispetto al suo più prossimo (nonché unico) parente, l’ippopotamo comune, ed è grande la metà. Da adulti raggiungono al massimo 100 cm al garrese e una lunghezza di un metro e mezzo, mentre il peso non va oltre i 275 kg. Un ippopotamo comune, invece, può essere lungo più di tre metri e pesare fino a tre tonnellate.
Erbivoro, solitario (a differenza di suo cugino, che invece è un animale “gregario”) e notturno, vive principalmente in Liberia e si stima che in natura ne siano rimasti circa 3.000 esemplari. Wikipedia riporta un comportamento che mi piace molto:
Gli ippopotami pigmei tendono a ignorarsi a vicenda piuttosto che affrontarsi quando si incontrano.
Credo sia il mio nuovo animale guida.
Ho notato che il quiz dell’ultima puntata è piaciuto, allora ne facciamo un altro: trovate la risposta alla fine della newsletter.
L’attacco dei cigni 🦢
Se pensate di organizzare una competizione canoistica, assicuratevi prima che nei paraggi non ci siano nidi di cigni: i pennuti potrebbero non gradire la vostra presenza. Di recente, a Padova, hanno imparato questa lezione.
Lo zoologo Nicola Bressi, su Twitter, ha commentato così l’accaduto:
Il cigno reale è il solo uccello in Italia* che procura lesioni serie a noi umani. Soprattutto nel periodo territoriale, ci sono casi di dita e persino di braccia rotte a colpi di karate dell'ala.
*è specie aliena come nidificante (sino 80 anni fa era un raro svernante).
Qualcuno ha contestato la possibilità che un cigno possa rompere effettivamente un braccio di una persona, qui un articolo che tratta proprio del tema in questione. Sono le cose che più mi fanno volare: un pezzo che parla dell’eventualità che un cigno ti spezzi un braccio. That’s what I live for.
Guerra agli uccelli 🔫
C’entra anche l’aggressività dei cigni, nella guerra tra esseri umani e uccelli? Chissà. Di sicuro nel libro Wanted! di Mary Roach si parla anche delle azioni militari portate avanti contro i volatili.
Un estratto, da L’Indiscreto:
Per quanto mi sia dato di capire dai giornali dell’epoca, la pratica nota come “bombardamento dei corvi” toccò l’apice nei pressi della cittadina texana di Asa il 6 febbraio del 1953. Joe Browder, “che odia i corvi”, prese 70 chilogrammi di dinamite e li suddivise per realizzare trecento bombe. Candelotti di esplosivo, insieme a frammenti metallici provenienti da una fonderia del posto, vennero infilati in tubi di cartone e legati agli arbusti lungo il fiume Brazos, dove gli uccelli tornavano regolarmente a passare la notte. Secondo una stima vertiginosa, cinquantamila corvi morirono all’istante.
Perché nessuno chiamò le autorità? Le autorità erano già lì. Il guardiacaccia locale faceva parte della squadra impegnata ad appendere le bombe dopo che gli uccelli erano volati via per andare a procacciarsi il cibo del giorno. E il crimine degli uccelli era proprio quello: procacciarsi il cibo. La preoccupazione comune espressa dai giornali del tempo era che i corvi – “briganti neri dell’aria”, “gangster piumati”, la “minacciosa marea nera” – razziassero i nidi degli uccelli acquatici, divorandone le uova e i pulcini al punto che i cacciatori di anatre non ne avrebbero avuti abbastanza da impallinare.
Vi consiglio di leggere tutto l’estratto: si parla anche della mitologica guerra degli emù combattuta in Australia.
Istrici sotto accusa in Emilia Romagna 📰
Di recente le alluvioni hanno devastato alcune zone dell’Emilia Romagna e c’è chi ha dato la colpa agli istrici e alle loro tane. Se ne parla su Open:
Daniele Bassi, sindaco di Massa Lombarda, ha spiegato che secondo i primi rilievi effettuati dai tecnici, il collasso arginale avvenuto nella zona di via Merlo della città «potrebbe essere stato generato dalle tane degli istrici, che sono più ampie e profonde rispetto a quelle scavate da altri animali quali nutrie e volpi. Spesso il pensiero va alle nutrie, ma anche gli istrici sono soliti fare tane negli argini di scoli, canali e fiumi. Poi è chiaro che ci sono altre possibili concause, in primis l’eccessiva pressione dell’acqua».
Lezioni per oranghi 🦧
“Ultima lezione nella foresta per oggi”: ad alcuni giovani esemplari di orango viene insegnato ad avere paura dei serpenti tramite un giocattolo. Un video incredibile: gli animali tirano cose, si abbracciano spaventati, gli adulti danno pacche sulle spalle ai più piccoli per rassicurarli. Grazie a
per la segnalazione!Momento qualche link e poi previsioni del tempo:
La linea immaginaria che separa gli animali dell’Asia da quelli dell’Oceania 🤩
L’ultimo maschio di una specie estinta canta per attirare una femmina che non arriverà mai: cosa c’è di più struggente? 😢
A proposito: non ci sono più speranze di salvare la tartaruga gigante dello Yangtze dall’estinzione 😞
Il vol. III dei Guardiani della Galassia è stato premiato dalla PETA: "È un capolavoro sui diritti degli animali" 🦝🚀
Il reel che ti rimette in pace col mondo: un uomo salva un uccellino che si era perso in mare 🧡
Dunque:
Ciao, ci sentiamo giovedì prossimo!
Risposta al quiz 👨🏫
La risposta giusta era… tra 1,5 e 1,8 milioni!
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