Bestiale #47
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la quarantasettesima puntata di Bestiale, che comincia con una rana contrariata.
Quello che vedete è un esemplare di “Desert rain frog”, che in italiano potremmo tradurre con “rana della pioggia del deserto”. Come si intuisce dall’aspetto, è piuttosto diversa rispetto alle 🐸🐸 comuni.
Si trova principalmente in una striscia di terra di 10 km sulle coste della Namibia. Particolarità: non passa per lo stadio di girino, esce così direttamente così dall’uovo. Tra l’altro non salta, avendo delle zampe molto corte, con le quali sposta il suo corpo tozzo e paffuttello sulla sabbia.
Animale pazzesco, su Internet si trovano foto di questa rana che ha l’espressione di chi non sta passando una grande giornata. Una delle cose più sorprendenti, però, è il suo verso:
Non so voi, ma io la amo parecchio.
Allora, adesso ditemi come avrei potuto non inserire una notizia con un titolo del genere nella newsletter di oggi. No, ditemelo:
Un minimo di contesto, dal pezzo de La Zampa:
Siete andati in India a cercare un esempio di vita dissoluta? Chiedete alla Polizia dell’Uttar Pradesh, che vi racconterà senza esitazioni la storia di un gruppetto dissoluto dedito al consumo di alcol e marijuana in quantità industriali. Piccolo particolare: il gruppetto non è composto da esseri umani, ma da topi e ratti.
Questo almeno vuole farci credere la Polizia dello Stato settentrionale dell’India, che ha accusato i roditori di aver “mangiato” circa 500 chilogrammi di cannabis che erano stati sequestrati dalle forze dell’ordine. Le stesse forze dell’ordine qualche tempo fa avevano incolpato questi animali della sparizione di oltre un migliaio di litri di bevande alcoliche che erano stati sequestrati.
Il resto della storia lo trovate qui.
Ok, dopo cose buffe e divertenti, adesso (purtroppo) passiamo a una faccenda decisamente più triste.
In Thailandia alcune scimmie vengono sfruttate per raccogliere le noci dalle quali si ricava l’olio di cocco. La pratica consiste in uno schiavismo di fatto: gli animali sono incatenati, chiusi in gabbia e tenuti in vita unicamente per questo scopo. Se ne parla su GreenMe, a partire da un’inchiesta della PETA:
Un dipendente di una fattoria ha dichiarato che spesso mentre si arrampicano sugli alberi, le scimmie vengono morse da formiche e punte da calabroni, il che per loro può essere fatale. Altre volte subiscono fratture ossee cadendo dagli alberi o venendo violentemente tirate giù.
Il tutto si protrae per anni e anni, ogni scimmia può raccogliere noci di cocco per più di un decennio prima di finire incatenata per il resto della sua vita, uccisa o abbandonata nella foresta da sola, quando non ha più gli strumenti per poter vivere in natura (dato che è stata rapita da giovane ed è sempre vissuta in cattività).
⚠️ Qui trovate il video della PETA, ma occhio: si tratta di contenuti sensibili, non a caso il contenuto è soggetto a limiti di età.
Altra storia scimmiesca, stavolta però a lieto fine 🐒💕
La vicenda di Calogero è diventata nota nel 2019, quando la bertuccia è stata sequestrata dalla villa di un privato a Catania: detenuta illegalmente, veniva nutrita a “lasagna e Coca Cola”, come si legge sul sito della LAV. Una dieta per noi forse accattivante, ma decisamente non adatta ad una scimmia. Da quel momento, Calogero è stato affidato al centro di Recupero di Semproniano (Toscana), dove ha cominciato un percorso di reinserimento in una comunità di primati.
Lo scorso 24 novembre è arrivata la sentenza che ha condannato il privato per il reato di detenzione irregolare di specie in appendice I CITES. Allo stesso tempo, è stato confermato l’affidamento alla LAV: un’ottima notizia per Calogero e un segnale forte contro il commercio illegale di animali selvatici.
Dalle scimmie sfruttate ai corvidi che collaborano con gli esseri umani: una storia bella per tirarci un po’ su di morale ☀️
In sostanza è stato insegnato a corvi, cornacchie e gazze a raccogliere piccoli rifiuti, tra cui anche mozziconi. Il lavoro è stato portato avanti dalla startup francese Birds for Change, l’idea è nata osservando i piccioni che raccoglievano le briciole davanti a una panchina. Se ne parla su Repubblica, dove viene spiegato anche il funzionamento della collaborazione:
A occuparsi della minuziosa opera di pulizia non sono animali addestrati provenienti da allevamenti, bensì dei corvi già presenti nel parco (oltre 900 al Jardin des Plantes). Ciò che stupisce ancor di più, è scoprire che questi uccelli dalla vista acuta imparano da soli a svolgere il compito, senza nemmeno un training a contatto con l'uomo, grazie a un protocollo messo a punto dagli etologi. Come è possibile? "Abbiamo sviluppato un dispositivo che si chiama Bird Box. I volatili selvatici imparano a depositare i rifiuti nella Bird Box attraverso un auto-addestramento che si svolge in quattro fasi; quando le cornacchie arrivano sulla piattaforma e infilano il bottino nel cestino, un rilevatore di immagini analizza il materiale recuperato e, se si tratta effettivamente di un mozzicone, un tappo, un pezzetto di plastica o una lattina, l'animale riceve una ricompensa in cibo", spiega Cour. Questa tecnologia serve a distinguere i veri rifiuti da sassolini e rametti prima di premiare il volatile.
Da Ischia, il racconto commovente di Yuki, il cane che nella frana ha perso entrambi i suoi padroni ed è rimasto solo in un’auto ribaltata per tre giorni.
È rimasto per tre giorni nell'auto trascinata dai detriti per decine di metri a Casamicciola. Lo hanno trovato dentro l'abitacolo del veicolo ribaltato. Da dietro al parabrezza abbaiava disperato. Il suo fiato caldo appannava i vetri. Ora quel cane bianco è stato finalmente liberato, non senza difficoltà, dai volontari della Protezione Civile. "Non è stato facile avvicinare il cane, particolarmente aggressivo perché rimasto chiuso in auto per tre giorni", racconta all'Adnkronos la dirigente della Protezione civile Campania, Claudia Campobasso. "Ma ci siamo riusciti", aggiunge.
Mi rendo conto che questa puntata è un po’ pesantina, quindi proviamo a recuperare il sorriso: un buon modo per farlo è guardare video di ricci pucciosi 🦔
Su Kodami ho trovato un titolo che recitava “le ultime dichiarazioni bestiali di Salvini” e allora non potevo che citarlo:
«Il Ponte Diana in Sardegna è chiuso da mesi in una terra che ha fame di infrastrutture. È tutto fermo al Ministero dell’Ambiente perché nel rivo d’acqua che scorre sotto il ponte ci sono le trote, penso che in nessun altro paese al mondo si blocchi un ponte perché ci sono le trote. È un animale spesso più intelligente dell’uomo e se gli cade il ponte in testa fa 200 metri per spostarsi e poi tornare a fare la trota».
Altra dichiarazione animalesca:
«Qualcuno ha detto che il Ponte sullo Stretto di Messina potrebbe causare problemi agli uccelli che ci andrebbero a sbattere, ma gli uccelli non sono scemi, voleranno evitandolo».
Momento qualche link e poi 👋👋
Come fanno pipì i pipistrelli? Così 🦇
Oltre che dalle cornacchie, ogni tanto ci facciamo aiutare anche dagli squali tigre 🦈
“Trova per terra un batuffolo bianco e poi si rende conto che ha becco e zampe” 🐣
A Cremona è nato il primo “sindacato per animali lavoratori” 🛠️
Elefanti ubriachi svengono in una giungla in India 🐘
Oggi ci lasciamo così perché ne abbiamo bisogno.
Ciao, a giovedì prossimo!
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