Bestiale #3
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la terza puntata di Bestiale, la newsletter pucciosa, che stavolta comincia con un pesce che sputa fuoco blu.
Ok, spiego: non è che il pesce sputi davvero fuoco blu (anche se sarebbe stato molto bello), in realtà chi emette luce è il piccolissimo crostaceo che ha appena ingerito, il quale appartiene alla classe degli ostracodi. Alcuni ostracodi, quando disturbati, riescono ad emettere un lampo blu grazie a un gioco di enzimi (il termine tecnico di questo processo è biolumiscenza). Perché lo fanno? Sostanzialmente per difendersi, e in questo specifico caso per farsi sputare via.
Gli ostracodi, tra l’altro, non sono gli unici abitanti del mare in grado di emettere luce, e se avete visto Alla ricerca di Nemo lo sapete bene.
In questi giorni tiene banco l’operazione scoiattolo di Berlusconi, e non è la prima volta che vengono utilizzati gli animali per descrivere o spiegare la politica: qui e qui trovate due bestiari politici realizzati quando andavano di moda le sardine (ma ve le ricordate, le sardine?).
Al contrario di Berlusconi, il ghepardo asiatico è a rischio estinzione: stando alle ultime notizie, pare che in natura ne siano rimasti solamente 12 esemplari (nel 2010 erano un centinaio). Uno dei problemi principali è la drastica riduzione del suo habitat. Questo è dovuto alla continua costruzione di strade che attraversano le zone in cui vivono i ghepardi asiatici, oltre ai conflitti sia con il bestiame che con l’essere umano: come spesso accade in questi casi, quando si riduce l’habitat naturale di un essere vivente (e quindi anche quello delle loro prede), il contatto con uomini e bestiame diventa quasi inevitabile. Come se non bastasse, il ghepardo asiatico vive in piccoli gruppi: la perdita di un solo esemplare ha un impatto devastante sul gruppo.
Photo by: JTB/UIG, Getty Images
Il problema è noto ormai da anni, la situazione sembra disperata e purtroppo irreversibile. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, la Nazionale iraniana di calcio in più occasioni ha giocato con una maglia raffigurante un ghepardo asiatico. Dal 2001 sono state attivate varie iniziative per la salvaguardia della specie, ma nessuna ha portato i risultati sperati.
“Le misure che abbiamo preso per aumentare la protezione, la riproduzione e l'installazione di segnali stradali non sono state sufficienti per salvare questa specie”, ha dichiarato Hassan Akbari, vice Ministro dell’Ambiente iraniano.
Bilanciamo la brutta notizia con una bella notizia. A largo della Penisola Antartica sono state avvistate circa mille (tutte insieme!) balenottere comuni, che a parte il nome non sono poi così comuni, anzi: fino al secolo scorso erano a rischio estinzione. Sul Guardian, Philip Hoare ne ha parlato in maniera molto poetica:
“Una sola balena è stupenda; immaginatene mille, tutte insieme: la loro nebbiosa foresta di getti, alti come pini; il suono esplosivo dei loro soffi, il loro respiro caldo che si condensa nell'aria gelida; le loro pinne dorsali affilate e i loro corpi grigio acciaio che scivolano tra le onde, come fosse un balletto di balene, danzato all’estremo Sud del pianeta”.
L’isolamento, in caso di positività al Covid, vale anche per gli animali? Cioè: devo stare lontano pure dal cane e dal gatto? E se fosse lo stesso animale domestico a contrarre Covid? Una pratica guida del Messaggero.
Un tweet che mi ha fatto ridere:
Come si affronta il freddo dell’inverno al Bioparco di Roma? Su RomaToday trovate l’intervista al Presidente Francesco Petretti, dove viene spiegato come ovviamente la situazione cambi da animale ad animale:
“Durante l’inverno, elefanti, ippopotami, scimmie e molti altri animali di giorno possono scegliere se rimanere all’interno dei ricoveri riscaldati o uscire nei recinti esterni, mentre trascorrono la notte protetti al chiuso. Invece animali come lupi o cammelli della Battriana non temono il freddo poiché provengono da zone con inverni particolarmente freddi”.
Se vi state chiedendo come sia fatto un cammello della Battariana:
A proposito: sentite freddo in questi giorni? Probabile, ma di sicuro non tanto quanto questo bisonte nel parco di Yellowstone.
Dai bisonti alle mucche: fa freddo anche per loro, quindi un team di sviluppatori di Mosca ha pensato bene di sostituire i pascoli veri con quelli virtuali. Ne parla HD Blog, con un naming geniale: The Mootrix.
“I vantaggi pare siano anche produttivi: dopo dieci giorni di osservazione, l'allevatore parla infatti di un incremento nella produzione giornaliera di latte, passata dai 22 litri del periodo precedente in ‘lockdown’ ai 27 litri attuali, grazie al VR”.
Di sicuro non aveva accesso alla realtà aumentata questa mucca fotografata insieme a Johan Cruyff.
Qualche link:
In Scandinavia hanno deciso di abbattere più lupi.
Una storia triste e commovente direttamente da Tonga, che al momento è alle prese con le conseguenze devastanti dello tsunami.
Un leone molto vecchio, forse il più vecchio del mondo, che ho spudoratamente rubato alla newsletter Link Molto Belli.
I Gatti Vostri
Restiamo in tema felini. C’è una nuova rubrica in città: si chiama I Gatti Vostri, in pratica chi vuole mi manda una foto del suo gatto, insieme a qualche riga di presentazione, e io lo inserisco nella newsletter.
Questo, ad esempio, è Ugo:
Ugo è un trovatello. Giusi, la sua padrona, mi ha detto che Ugo ogni tanto le chiede di raccontargli la storia del loro primo incontro. Deduco quindi che Ugo comprenda il linguaggio umano, e questo lo rende un gatto davvero speciale. Ciao Ugo!
Ancora felini: Gucci ha pensato bene di inserire delle tigri nella sua ultima campagna pubblicitaria, per lanciare la collezione che celebra appunto l’anno della Tigre cinese. Gli attivisti non l’hanno presa benissimo.
“Oggi abbiamo la capacità di realizzare effetti speciali molto avanzati: non ci sono scuse per strappare gli animali dalle loro famiglie e dalle loro case”, ha detto Elisa Allen (PETA), secondo la quale non è giusto sottoporre gli animali a questo tipo di stress, tra viaggi, riprese, luci dei riflettori e tutti il resto, solo per una pubblicità.
Gucci, tramite un portavoce, ha fatto sapere che “American Humane, organizzazione che si occupa del benessere degli animali, ha monitorato il set in cui erano presenti gli animali e ha verificato che nessun animale fosse maltrattato. Le tigri sono state fotografate e filmate in un ambiente separato e sicuro, in conformità con le politiche di Gucci, e sono state poi inserite nella campagna in un secondo momento”.
Chissà cos’avrebbe pensato di questa campagna Sant’Antonio Abate, protettore degli animali festeggiato il 17 gennaio. Secondo la leggenda, nella notte del 17 gennaio agli animali è data la facoltà di parlare, ma si dice pure che ascoltarli non sia di buon auspicio. Il Santo di solito viene raffigurato insieme a un maiale e ad altri animali. La sua tunica non sembra firmata Gucci, ma chissà.
Ancora qualche link, prima di lasciarci:
Dobbiamo perdonare gli squali che hanno attaccato l’uomo: si sono solo confusi.
In Inghilterra, una donna ha ritrovato il suo gatto dopo 8 mesi riconoscendo il suo verso al telefono.
Un altro gatto, invece, da giorni si trova dentro un cinema di Palermo e non ne vuole sapere di uscire.
Ho aperto questa terza puntata di Bestiale con strane creature marine, la chiudo con altre strane creature marine: sapevate che alcuni calamari possono volare? Sapevatelo. Alla prossima!
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