Bestiale #168 - Il serpente a sonagli è una brava persona e qualcuno doveva dirlo
Contiene serpenti, tanti serpenti, ma anche elefanti, lucertole e squali.
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centosessantottesima puntata di Bestiale, che comincia con uno dei rettili più famosi.
Va detto: i serpenti non ci stanno simpatici. Sono tra gli animali più temuti e meno apprezzati, addirittura additati come simbolo del male, come succede ad esempio nella Bibbia. Strisciano, si mimetizzano, possono mordere ed essere velenosi. In un’ipotetica scala di gradimento da “blatta” a “quokka”, il serpente si colloca decisamente vicino alla blatta.
Tra i più celebri c’è sicuramente il serpente a sonagli, nome con cui viene comunemente chiamato il crotalo adamantino occidentale (Crotalus atrox). Appartiene alla stessa famiglia delle nostre vipere, ma vive in Nordamerica - in sostanza è come quel lontano parente d’oltreoceano che non vedi mai, ma che ti aggiunge su Facebook perché avete lo stesso cognome. Proprio come la vipera, possiede denti veleniferi che potrebbero anche staccarsi dopo un morso (poi gli ricrescono).
ALT! Primo step per considerarle brave persone: raramente iniettano veleno quando sono spaventati, lo fanno invece quando cacciano (ne va della loro sopravvivenza). Le loro prede preferite sono roditori e altri piccoli animali, compresi uccelli e pesci (dall’altra parte, vengono a loro volta predati, ad esempio dai rapaci).
Capiamoci: non sto dicendo che non siano potenzialmente pericolosi, anzi. Se mai nella vostra vita doveste incontrarne uno, evitatelo, girate alla larga e lasciatelo stare, perché potreste vedervela brutta. Ma di sicuro non se la va a cercare lui, che ha tutto l’interesse a continuare la sua vita indisturbato.
E il sonaglio, in tutto ciò? Cosa sarebbe? Spiega Treccani:
È costituito da una serie di anelli cornei, articolati l'uno con l'altro e decrescenti in grandezza in senso antero-posteriore, i quali, quando il serpe muove la coda, producono un rumore caratteristico che si avverte anche a qualche distanza. Il sonaglio, rappresentato da un abbozzo negl'individui giovanissimi, s'accresce di un anello per ogni muta la quale avviene anche tre volte durante un anno. Negl'individui adulti è formato normalmente di dieci a dodici elementi.
E suona, eccome se suona! Viene utilizzato per avvertire potenziali aggressori, come a dire: ehi, sono pericoloso. Eppure, meraviglia delle meraviglie, pare che quelli che vivono in città abbiano imparato a stare zitti per evitare di essere beccati dagli esseri umani. Uno studio ha invece dimostrato che usano il sonaglio anche per ingannarci, fingendo di essere più vicini di quanto siano in realtà. Inganno, pericolo, veleno. Che esseri orribili, verrebbe da pensare. E invece no.
Uno studio che dimostra quanto siano brave persone
Grosso, tozzo, può superare i due metri di lunghezza, ha un morso velenoso, ha un’espressione che noi definiremmo arrabbiata. Eppure, nonostante questo, il “crotalo atroce” è una brava persona. Lo ha dimostrato uno studio che ho intercettato sui social e che potete trovare in questo articolo (in inglese). Inizia così:
Per cominciare, i serpenti a sonagli non sono aggressivi. Non emettono suoni per avvertire che stanno per colpire. E di certo non inseguono le persone.
Nel pezzo si parla di un corso di addestramento sui serpenti velenosi che si svolge in un santuario vicino Phoenix, in Arizona. Viene chiamato in causa l’esperto Cale Morris, che studia i serpenti da anni e che non è mai stato morso. E sul tema ha addirittura pubblicato un esperimento particolarmente interessante.
Cito:
In uno studio pubblicato sulla rivista "Biology of the Rattlesnakes" , Morris ha allestito una zampa finta per testare cosa succede quando un essere umano calpesta un serpente a sonagli. I risultati? La maggior parte di loro si è allontanata, si è bloccata o si è dimenata sul posto. Dei 175 serpenti calpestati, solo sei hanno colpito lo stivale della zampa e solo tre si sono avvolti in posizione a spirale.
Morris spiega che si tratta di animali piuttosto lenti, sfatando anche il falso mito secondo il quale i piccoli sarebbero più pericolosi degli adulti: non è vero.
Voglio solo che tu lo guardi per quello che è: non si tratta di un animale aggressivo. Io vedo solo un animale timido e spaventato.
Di nuovo, questo non vuol dire che non siano pericolosi, ma solo l’1% dei morsi si rivela mortale, e in generale il veleno è iniettato in 1/4 dei morsi. Se dovesse verificarsi, la soluzione più corretta è quella di recarsi immediatamente in ospedale di procedere subito con l’antidoto (non succhiando il veleno come nei film, per carità!).
In Italia i serpenti a sonagli non ci sono, o meglio: può capitare di trovarne uno scappato dalla cattività (argh). Le regole da seguire sono sempre le stesse: stategli alla larga e nessuno si farà del male. Lui di sicuro non vi correrà appresso.
Concludendo, è evidente come i serpenti, anche quelli velenosi, non siano “cattivi” (nessun animale lo è, sono solo nostre percezioni). Eppure li vediamo in maniera negativa: io ad esempio sono iscritto su un gruppo Facebook di identificazione rettili e spesso ci sono immagini di serpenti morti, in alcuni casi uccisi dai gatti (devo aggiungere altro?), in altri sembrerebbe da esseri umani spaventati. Oltre ad essere reato, è una pratica piuttosto scema: i serpenti non ci considerano prede, al massimo vedono in noi un pericolo e se minacciati possono reagire. Come tutti i predatori svolgono un ruolo chiave nell’ecosistema e anche per questo vanno tutelati, rispettati e protetti.
L’elefante che bullizza i varani
Di sicuro i rettili stanno simpatici a questa elefantessa di nome Madhuri, la cui storia aveva fatto piuttosto scalpore nel 2010 (io l’ho intercettata solo ora). Pare si divertisse a… bullizzare dei varani trattandoli come giocattoli. Li catturava vivi e li portava in giro con sé per giorni interni.
Diceva Jagdeep Rajput, autore della foto qui sopra:
Li catturava vivi e li teneva sulla testa; senza cibo né acqua, dopo qualche tempo morivano, ma lei continuava a tenerli come fossero un ornamento in testa, finché il corpo del varano non si decomponeva.
Quando l'ho fotografata per la prima volta nel 2000, era molto aggressiva. Toglieva il varano dalla fronte, la lasciava a terra e poi, dopo averlo sollevato con la proboscide, caricava ferocemente verso qualsiasi veicolo nelle vicinanze. Alcuni psicologi animali hanno suggerito che forse aveva perso un piccolo e questo potrebbe essere il motivo del suo strano comportamento.
Che dire? Wow.
Momento bufalina 🍕
Veramente bisogna debunkare la storia del pescatore e dello squalo bianco diventati amici? Che dire: si tratta di un pesce di aprile che gira dal 2008, tratto da una rivista di pesca francese. È tornato di moda di recente sui social, qualcuno c’è cascato - anzi, ha abboccato. Ma ovviamente non c’è nulla di vero: storia inventata di sana pianta.
Urca, ma che ora si è fatta?! Via coi link e poi chiudiamo col meme:
🦍 Qui la migliore risposta possibile per chi ultimamente si è chiesto, come hanno fatto in molti, chi vincerebbe in uno scontro tra un gorilla e 100 esseri umani.
🐈⬛ Come accennato prima, i serpenti sono tra gli animali che i gatti domestici portano ai padroni dopo averli cacciati in giro (sgrunt). Ma perché lo fanno? Una risposta da Focus.
🐍 Due cose serpentose dal Post: la prima è la notizia del serpente che in Giappone ha bloccato il traffico ferroviario (e ha fatto inevitabilmente scalpore); la seconda è la storia dell’uomo che si è fatto mordere 200 volte dai serpenti e ha sviluppato anticorpi fuori dal comune.
🐝 Da Peschiera del Garda, una vicenda triste e gestita malissimo: due sciami di api che avevano invaso dei tavolini di un ristorante sono state bruciate da ignoti, si stima ne siano morte 80.000.
😢 Un altro dramma: trovati morti due cuccioli di orso marsicano, presumibilmente annegati in un laghetto artificiale a Scanno, in una zona esterna al PNALM.
🦭 Chiudiamo con una bella notizia: avvistata a Capri una foca monaca, che dopo 100 anni di assenza sembra essere tornata nei nostri mari. Qui alcune info dell’ISPRA su come comportarsi in caso di avvistamento.
Dicevamo:
Ciao, alla prossima!
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Pensandoci ora, alla vista di una biscia morta per strada vicino casa, essendo piena campagna, il primo pensiero è stato "nooooooo e ora chi se li mangia i topi!!!". Anche se la maledetta, l'estate scorsa, mi è piombata sui piedi una sera aprendo la porta di casa... che spavento lì per lì!!! Ma aveva ragione lei! Mio marito aveva rattoppato una minuscola perdita d'acqua da un rubinetto un po' isolato ed è giustamente venuta a redarguirc, hahahahahai!!! Gli animali sono meravigliosi e sorprendenti sempre!