Bestiale #167 - Un bruco collezionista di ossa, rospi musicali e altre storie animali
Contiene: pezzi di insetti, rospi
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centosessantasettesima puntata di Bestiale, che comincia con un bruco diverso dal solito.
Guardate quanti pezzi di insetti tutti insieme: ali e gambe di mosca, la testa di una formica, parti varie di coleotteri. Un bel collage, non c’è che dire. E tutto questo cimitero ambulante non è altro che il vestito di un bruco appartenente al genere Hyposmocoma. Come se fosse uscito da un romanzo di Jeffery Deaver, questo bruco indossa una macabra armatura fatta di parti di altri animali. Ma da dove li prende e perché lo fa?
Tutto parte dal luogo in cui vive, vale a dire a ridosso delle tele dei ragni. Il bruco è stato oggetto di uno studio pubblicato su Science, che ne ha illustrato l’incredibile tecnica di caccia e sopravvivenza: il piccolo animaletto “pattuglia” le ragnatele, mangia alcune delle prede catturate dal ragno rosicchiandole e, appena trova un avanzo che fa al caso suo, lo indossa. Gli scarti non commestibili si trasformano in una corazza che gli serve per mimetizzarsi e sfuggire al ragno stesso, che così conciato non lo identifica come una preda viva.
Insomma, a differenza dei suoi parenti bruchi, non solo questo non è erbivoro, ma oltre a mangiare altri insetti (compresi suoi simili, come quello qui sopra nel video) (quindi sì, è pure cannibale!) ne utilizza le parti di scarto per vestirsi. L’animaletto in questione è stato scoperto dall’entomologo Dan Rubinoff, come viene spiegato qui:
Mentre camminava sui Monti Waianae quasi 20 anni fa, l'entomologo Dan Rubinoff e i suoi colleghi avvistarono uno strano bruco accanto a una ragnatela nella cavità di un albero. "Era ricoperto di piccoli frammenti di insetto", racconta Rubinoff, dell'Università delle Hawaii a Mānoa, Honolulu. Inizialmente liquidò l'accaduto come una curiosa coincidenza, ma alla fine continuò a incrociare larve più strane. In totale, lui e altri avvistarono 62 bruchi raccoglitori di ossa nell'arco di due decenni, ma solo in un raggio di 15 chilometri quadrati.
Essendo il suo areale così circoscritto, questo bruco è già a forte rischio estinzione. Per fortuna è stato scoperto prima che sparisse del tutto, ma ora va protetto.
Il rospo di Bad Bunny va oltre il video musicale
Di recente mi sono imbattuto in Bad Bunny, cantante che non conoscevo e col quale sono andato - lo ammetto - in fissa. Mentre ascoltavo il suo ultimo album su Spotify, mi sono accorto che, di fianco, c’era un video in stop-motion con un rospo antropomorfo come protagonista. Da amante degli animali, come potevo esimermi dal googlare ciò?
E così ho scoperto che quello non è un esserino qualunque, ma un esemplare di rospo crestato portoricano, che Bad Bunny (originario proprio di Porto Rico) ha volutamente inserito come simbolo dell’album e nei video musicali. Lo ha fatto allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del fragile ecosistema portoricano: l’isola caraibica, sconvolta da gentrificazione, instabilità economica e disastri naturali, rischia di perdere la sua cultura, la sua identità e le sue specie autoctone.
I rospi sono tra gli animali più simbolici per il Porto Rico: il coquì, ad esempio, è un simbolo nazionale e viene a sua volta citato da Bad Bunny nell’album, dove affronta anche il tema dell’emigrazione dei portoricani verso altri Paesi. Se volete approfondire la questione, consiglio questo articolo di National Geographic. Lascio qui un breve estratto:
"Bad Bunny ci ha offerto un'opportunità unica e spero che la nostra gente sappia come sfruttarla", afferma Rafael Joglar , professore di biologia presso l'Università di Porto Rico, campus di Rio Piedras, e fondatore dell'organizzazione no-profit per la conservazione The Coquí Project . "Questa è la cosa migliore che ci sia capitata da molto tempo in termini di conservazione".
No, i cani non ascoltano solo il nostro tono di voce
Sapete quei video che giravano sui social dove un cane si metteva a sedere anche se invece di SEDUTO gli veniva detto, che so, IMBUTO, presumendo che capiscano solo l’intonazione e il finale -UTO, ma non la parola in sé? Tipo questo, per intenderci.
Ecco: pare non sia proprio così. Ne parla Focus:
Una ricerca delle Università del Lincoln e del Sussex e della Jean Monnet University di Saint-Étienne, in Francia, appena pubblicata su Animal Cognition, suggerisce che abbiamo sempre sottovalutato la capacità dei cani di comprendere il nostro linguaggio. Non è vero che ascoltano solo il tono, e solo quando ci rivolgiamo direttamente a loro: ascoltano sempre, e notano quando si parla di loro o si usano parole familiari.
Comunque, i cani sembrano preferire quell’intonazione lì, quindi per fargli un favore possiamo continuare a usarla. Ma consapevoli che ci ascoltano sempre.
Storia di una bassotta sopravvissuta 529 giorni nelle foreste australiane
La bassotta col collare rosa ha trascorso quasi un anno e mezzo riuscendo a sopravvivere completamente da sola nella natura selvaggia. Nessuno avrebbe mai pensato che un cane così piccolo, considerato ormai un animale da salotto, ce l'avrebbe fatta. Eppure, ci è riuscita mangiando probabilmente animali già morti, escrementi, oppure andando attivamente a caccia di piccoli animali selvatici, riscoprendo il suo antico passato da cacciatore.
Su Kodami trovate tutta la storia di Valerie, la bassotta che dal 2023 vagava da sola per Kangaroo Island. E che, nonostante questo, è stata recuperata sana e salva.
Anche gli scimpanzé condividono alcol insieme 🍻
A quanto pare, non è un’usanza solo umana: anche gli scimpanzé si riuniscono tutti insieme, si siedono e condividono alcol. Ovviamente non si tratta di birre o di un calice di vino, ma del frutto dell’albero del pane africano, che può arrivare a pesare fino a 30 kg e che, una volta fermentato, diventa “leggermente alcolico”. Occhio, però: gli scimpanzé consumano davvero tanta frutta (60-80% della loro dieta), quindi su grosse quantità il tasso alcolemico potrebbe aumentare parecchio.
Per approfondire rimando a questo pezzo di Wired.
Momento qualche link e poi vignetta brucosa:
🐕 E insomma, per il 2025 è stato confermato il bonus animali domestici: qui un articolo di SkyTG24 che spiega bene come funziona la detrazione fiscale.
🔬 Conoscete i tardigradi, quei microscopici orsetti pucciosi? Ecco: degli scienziati hanno applicato loro dei nano-tatuaggi per renderli dei robot viventi, a metà tra organismi e macchine. Asimov approverebbe? Chissà.
☹️ In Australia, nel parco nazionale di Budj Bim, hanno abbattuto 750 koala sparandogli dagli elicotteri: il governo ha ritenuto questa operazione necessaria per evitare ulteriori sofferenze agli animali, dopo il devastante incendio che ha colpito la zona a marzo. Tante polemiche, ne parla il Post.
🤳 Quel trend tiktokiano che consiste nel prendere in braccio cani e gatti e farli girare in tondo con una musichetta di sottofondo forse non è una grande idea: ecco perché.
🐡 Il vermocane è ormai passato di moda, la nuova paura dell’estate è il pesce palla argenteo? Secondo alcuni media sì, ma come sempre evitiamo allarmismi: Scienze Naturali ci spiega come stanno davvero le cose.
Eccoci qua:
A giovedì prossimo, ciao!
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Il bruco con l'armatura fatta di resti di altri insetti è una cosa strabiliante: è il Don Chisciotte del microcosmo!
Fantastico…🦋