Bestiale #163 - Le mascelle aliene delle murene, linci che predano squali e altre storie animali
Contiene: murene con denti aguzzi, linci, squali, orsi, uccelli arrabiati.
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centosessantatreesima puntata di Bestiale, che comincia con le murene.

Questa amica con la bocca spalancata e i denti che sembrano di vetro è un bellissimo esemplare di Enchelycore anatina, conosciuta come murena dai denti aguzzi (chissà come mai) o murena tigre. Sono lunghi, caniniformi, spietati e affilati. Guardateli, lasciatevi impressionare. E poi pensate che non è abbastanza. Ma andiamo con ordine.
Le murene sono animali super particolari, che possono superare i due metri di lunghezza e che si nascondono negli anfratti rocciosi sottomarini, in attesa del passaggio di una preda. Della famiglia Muraenidae fanno parte diverse specie, alcune delle quali hanno una caratteristica incredibile: delle mascelle faringee, vale a dire una sorta di seconda bocca aggiuntiva situata nell’esofago, che viene utilizzata per inghiottire meglio la preda.
La preda (cefalopode, pesce o crostaceo che sia) viene quindi prima afferrata con la mascella “normale” dopo l’agguato, poi viene trascinata nell’esofago grazie alla seconda mascella. Alla luce di ciò, giustamente c’è chi l’ha paragonata allo Xenomorfo di Alien. Quindi H. R. Giger si era basato su una murena per realizzare la spaventosa bocca dell’alieno? Beh, no: lui stesso ha smentito, e tra l’altro abbiamo individuato la seconda mascella delle murene solo parecchi anni dopo l’uscita di Alien. Viene spiegato bene in questo articolo del New York Times, risalente al 2007, che racconta proprio la scoperta in questione. Cito:
“Sembra che quasi tutti quelli a cui abbiamo mostrato il filmato abbiano esclamato Mio Dio, è come Alien”, ha raccontato il dott. Wainwright. “Dà veramente la sensazione di essere un mostro venuto dallo spazio”.
E invece sono solo bellissime, naturalissime e super terrestri. Evviva le murene!
Nota storica: è risaputo che gli antichi romani allevassero le murene perché ritenevano la loro carne prelibata. Esistevano proprio dei murenari, con tanto di anfore messe ad hoc per ricreare gli anfratti dove si nascondono i pesci. Leggenda narra che i murenari venissero usati anche per punire gli schiavi, dandoli in pasto agli animali: una storia legata soprattutto al cavaliere romano Publio Vedio Pollione (su Wiki viene citato un episodio in particolare). Qui, invece, un approfondimento sui murenari.
La lince che pesca uno squalo è realtà
Sì, questo è uno di quei casi in cui ho approcciato alla vicenda col più classico dei macheveramente. Mi sono informato, ho cercato in giro fonti certe, ed effettivamente è tutto vero: questa foto è autentica.
Quel giorno John Bailey stava camminando sulla spiaggia di Vero Beach, in Florida, quando ha avvistato una lince rossa intenta a cacciare tra le onde. Ad un tratto, l’animale è saltato fuori dall’acqua: tra le fauci teneva uno squalo lungo un metro (probabilmente della specie Rhizoprionodon terraenovae). Bailey a quel punto ha scattato la foto col suo iPhone 6, poi la lince è scappata via spaventata, lasciando la preda sulla spiaggia.
National Geographic ha interpellato esperti in materia per capire se la foto e la scena ritratta fosse autentica o meno. Ebbene: è tutto reale. Le linci rosse, sebbene di solito non caccino in acqua salata, sono animali opportunisti che si nutrono anche di pesce. Pensare che questa lince abbia approfittato di uno squalo troppo vicino alla riva per predarlo, dunque, non è utopistico. Anzi.
No: non smetteremo mai di imparare. E lo dico col sorriso.
Momento bufalina 🍕
Ciò che invece mi sembra altamente improbabile è la storia che gira sul webbe secondo la quale gli orsi “percepiscano il senso di bellezza”: la stramba teoria si basa su foto di plantigradi intenti ad osservare ciò che hanno di fronte, come se si godessero il panorama.
Non so neanche bene come debunkare questa storia, forse lo fa da sé: ovviamente nessuna evidenza scientifica, ça va sans dire. Mi viene da dire che, ammesso che le foto siano vere, che gli orsi immortalati potrebbero aver avvertito un rumore, fiutato una preda, oppure individuato un altro orso… MA CHE DIAMINE NE SAPPIAMO?!
Per il resto, non ho idea di chi siano questi “wildlife experts” citati nel testo: non ho trovato neanche una fonte. Tanto vi dovevo.
Il traffico rende gli uccelli più aggressivi
E non solo loro, aggiungerei. Succede alle alle isole Galápagos, dove le parule gialle (Setophaga petechia aureola) stanno accusando il turismo di massa, in particolare il traffico che ne consegue. Secondo uno studio pubblicato su Animal Behaviour, il rumore causato dalle auto di passaggio ha aumentato il livello di aggressività dei passeriformi, che ad esempio sono costretti a cantare più forte per farsi sentire.
Per un approfondimento più completo rimando a Kodami, che giustamente cita gli Angry Birds.
Momento qualche link e poi vignetta stratosferica tema murene:
🐎 L’importante ruolo dei cavalli selvatici nell’ecosistema della Galizia: un articolo del Post con tanto splendide immagini presa da un reportage di Reuters.
🐙 Una rivelazione pubblicata su Current Biology: i maschi dei polpi dalle linee blu, durante l’accoppiamento, per evitare di essere mangiati immobilizzano le femmine avvelenandole con una neurotossina.
🦨 Torna Passione fototrappole: un lupo ha la malsana idea di provare a predare una moffetta, che risponde spruzzando il liquido irritante che l’ha resa famosa. Esito prevedibile, il reel è sulla pagina Instagram di Bestiale.
🦖 Io ci provo a non parlare di dinosauri, ma poi escono queste notizie qui: trovato in Mongolia un artiglio preistorico gigantesco, il più grande mai rinvenuto. Con tanto di guaina di una delle dita ancora intatta.
🦈 Va bene il coccodrillo, ma lo squalo come fa? Domanda non semplice, ma adesso abbiamo una risposta: è una specie di click, ci racconta Science (che ce lo fa anche ascoltare).
Dicevamo:

A giovedì prossimo, ciao!
Bestiale è un progetto indipendente sugli animali, che si regge sul lavoro di una sola persona. La newsletter resterà sempre gratuita: chi la scrive vuole garantire che la divulgazione sia sempre accessibile per tutti e tutte. Il lavoro di ricerca e scrittura, però, costa tempo e fatica. Per questo, se apprezzi Bestiale e vuoi supportarmi con una piccola donazione, puoi farlo qui:
Ad ogni caffè offerto mi ricorderò che ne vale sempre la pena.
Se hai domande o se vuoi fare segnalazioni, puoi scrivermi all’indirizzo leonardomazzeo1@gmail.com, oppure sui social: @leon_mazz su Twitter e @leonardomazzeo su Instagram, dove trovi anche @bestiaaale.
Se ti è piaciuta la puntata puoi lasciare un ❤️ qui sotto, mi fai felice.
Se poi vuoi condividerla:
Infine, se non ti sei ancora iscrittə e vuoi farlo ora:
E grazie, come sempre.
Ho avuto il privilegio di vedere diverse murene verdi durante immersioni subacquee e posso confermare quanto siano splendide. Sinuose, intriganti, curiose, tutt’altro che aliene.
Salve signor Mazzeo, ogni volta che compaiono le sue esclusive notizie è sempre una grande festa, e tutte le volte mi viene alla mente la citazione di un famoso ateniese che disse "so di non sapere" grazie pertanto delle notizie e della qualità della sua pubblicazione.