Bestiale #116 - Un nuovo coleottero peloso, pesci amazzonici in Irlanda e altri animali
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centosedicesima puntata di Bestiale, che comincia con una nuova specie di coleottero.
Quanto è bello il mondo animale, quante cose ancora da scoprire. Oddio, adesso in realtà ce n’è una in meno: si tratta dell’Excastra albopilosa, è stata trovata da James Tweed, un ricercatore che si era accampato nel nord dell’Australia (e dove altro, sennò?). Inizialmente questo strano coleottero peloso era stato scambiato per una cacca di uccello, poi però il ricercatore ha visto che si muoveva ha pensato: oddio, e se fosse una nuova scoperta?
E infatti: Tweed non solo ha trovato una nuova specie, ma addirittura un nuovo genere! Ha potuto dedicargli tutto: il genere adesso è appunto “Excastra”, in latino “dal campo”, mentre la specie è “albopilosa”, ossia “dal pelo bianco”. Il latinorum delle classificazioni mi fa sempre volare altissimo.
Non si sa praticamente nulla di questo animale, né del motivo per cui sia coperto di peli bianchi. Fino ad oggi non sono stati trovati altri esemplari. Secondo quanto affermato dal ricercatore che lo ha scoperto, l’aspetto portebbe servire per ingannare il predatore facendogli credere che il coleottero sia stato già colpito da un fungo come il famoso Cordyceps di The Last Of Us, che abbiamo già visto zombiefecare le formiche.
Un pesce dell’Amazzonia trovato in Irlanda 🐟🤔
Stesso stupore avrà colpito anche il pescatore irlandese Steve Clinch quando, sulle sponde del lago Garadice, nella contea di Leitrim, in Irlanda, ha rinvenuto un pacu, pesce proveniente dall’Amazzonia. Come è arrivato lì, in un piccolo lago di quattro chilometri quadrati? Si tratta di un animale invasivo? Che diamine sta succedendo? Quali portali sconosciuti sono stati aperti? Cito Scienze Notizie, unico sito che ha coperto la notizia in Italia:
“L’origine del pesce e come sia arrivato al lago non sono ancora noti“, afferma l’IFI sui social media. Maggiori dettagli dovrebbero essere condivisi presto. Il misterioso pesce dell’Amazzonia sarebbe stato gettato morto nel lago, da qualcuno che lo aveva acquistato da qualche luogo sconosciuto, per il consumo o addirittura per scopi acquariofili. Tuttavia, l’IFI sottolinea che nel lago irlandese è stato trovato un solo esemplare di pesce pacu, il che significa che non esiste alcuna popolazione di questa specie nell’area. Ciò riduce i rischi per la conservazione dell’ecosistema. In un comunicato dell’Istituto brasiliano per l’ambiente e le risorse naturali rinnovabili (Ibama) gli esperti hanno dichiarato che, negli ultimi 12 mesi, non è stata identificata alcuna esportazione legale di pesce autoctono dal Brasile all’Irlanda, il che aumenta ulteriormente il mistero che circonda la scoperta.
Adesso voglio una serie tv su questa storia.
Colombe di Pasqua senza più nastri legati alle zampe a Modica
Ma torniamo a casa nostra, nella bella e amata Italia, più precisamente a Modica, in Sicilia, dove per le festività pasquali si celebra la Madonna Vasa Vasa. Tradizionalmente, in occasione dell’evento, vengono legati dei lunghi nastri alle zampe delle colombe, che poi spiccano il volo.
L’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha sollevato la questione, sostenendo che questi nastri sono fastidiosi per gli animali e possono impigliarsi ovunque, impedendogli il volo e mettendole in pericolo.
La sindaca Maria Monisteri ha accolto l’appello: le colombe voleranno, ma senza nastri.
Pesci che hanno imparato a predare i picccioni
E mentre le colombe a Modica possono stare più tranquille, i loro cugini piccioni di città devono guardarsi le spalle, soprattutto se si trovano nei pressi del fiume: come si vede in questo documentario della BBC (sempre bellissimi, veramente), gli insaziabili e invasivi pesci gatto hanno capito che appostandosi sulla riva possono trovare una nuova fonte di cibo. La loro vista è scarsa, ma riescono a percepire i movimenti dei volatili e a tendere trappole mortali da sotto l’acqua: i piccioni, spavaldi intenti a rinfrescarsi, non sospettano di essere di fronte ad un imminente pericolo.
Animali untori? Macché: la minaccia siamo noi
Soprattutto nel primissimo periodo del Covid era caccia al colpevole: da dove era arrivato il virus? A farne le spese fu la reputazione dei pipistrelli prima e del pangolino poi. In realtà, ancora oggi non si hanno certezze.
Adesso, in base ad un nuovo studio condotto dall’University College London e pubblicato su Nature Ecology & Evolution, è stato scoperto che siamo più spesso noi a “passare” le malattie agli animali: l’antroponosi, in sostanza, è più frequente della zoonosi. Cito L’Avvenire:
«Quando gli animali prendono virus dagli esseri umani – ha spiegato Cedric Tan, autore principale dello studio - questo non solo può danneggiare l'animale stesso, ma può anche avere gravi conseguenze per l'uomo, incidendo sulla sicurezza alimentare e creando nuovi problemi per la salute pubblica».
Sono molte, infatti, le implicazioni della trasmissione di virus da uomo ad animale. Da un lato, guardando alla difesa della biodiversità, i virus possono danneggiare le popolazioni animali fino a metterne a rischio la sopravvivenza. Ma i virus, passando agli animali, possono evolversi e tornare a infettare l'uomo, creando nuove minacce per la salute pubblica.
Momento qualche link e poi cani in cui immedesimarsi:
Come non linkarvi il reportage del Magazine di ANSA dal titolo “Uccelli ultrà, pappagalli alieni e rapaci al Vaticano: primavera metropolitana” 🦅
Ultimamente abbiamo assistito a inseguimenti di animali selvatici da parte di persone: non solo è sbagliato, ma è anche vietato dalla legge 🚫
Buone notizie per l’orso che ha ispirato le avventure di Paddington: identificati 60 nuovi esemplari 🐻
Il Brasile c’è una proposta di legge per vietare la vendita e l’allevamento di cani brachicefali come carlini e bulldog perché “soffrono troppo” 📜
Che fine ha fatto Kimba, il leone diventato famoso per la scorribanda a Ladispoli? Se ne parla qui 🦁
Eccoci:
A giovedì prossimo, ciao!
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