Bestiale #120 - Il pesce blob, ovvero il falso mito sull'animale più brutto del mondo
Ciao, io sono Leonardo Mazzeo e questa è la centoventesima puntata di Bestiale, che comincia col pesce blob.
Eccolo qui, quello che nel 2013 è stato eletto l’animale più brutto del mondo, così da diventare la mascotte della Ugly Animal Preservation Society: si tratta di un esemplare di Psychrolutes marcidus, conosciuto più comunemente col nome di pesce blob proprio per il suo aspetto gelatinoso e deforme. Sembra la parodia di un pesce, una maschera di carnevale, il risultato di un prompt strambo dato a Dall-E. Il naso calante, la bocca ripiegata in una smorfia di pietà, gli occhi che gridano compassione, come a dire: “Non guardatemi, vi prego”.
Tutta questa descrizione, però, non gli rende giustizia. Perché, semplicemente, questo non è il vero aspetto del pesce blob.
L’origine del falso mito e il vero aspetto del pesce blob
Ok, ma allora perché gli esemplari pescati sono così… brutti? La foto precedente è stata scattata Kerryn Parkinson nel 2003 e raffigura un pesce blob appena tirato su da alcuni biologi australiani a largo della costa della Nuova Zelanda. Il punto sta proprio lì: i pesci blob che sono arrivati fino a noi, in superficie, hanno tutti questo aspetto gelatinoso e decadente, dando origine così al falso mito che questo sia il suo vero look, ma non è così. E per vedere come sono veramente, bisogna andarli a trovare nel loro habitat naturale, tra i 600 e i 1200 metri di profondità.
Il suo vero aspetto è questo qui sopra (illustrazione: Wikimedia Commons), ma nessuno lo vede così: vive negli abissi, per questo è poco studiato. E, quando è costretto a risalire in superficie, ad esempio perchè pescato a strascico, subisce danni da decompressione che portano i suoi tessuti a sfaldarsi, rendendolo l’ammasso gelatinoso che abbiamo imparato a conoscere e a prendere in giro, arrivando addirittura a “bullizzarlo”, come sostiene lo scienziato Richard Arnott.
Il vero colore del pesce blob è tendente al grigio, la sua lunghezza è di circa 30 cm. L’animale, come detto, vive a grandissime profondità e la sua dieta si basa sui crostacei che trova sul fondale marino. Dovendo resistere ad una pressione pazzesca (anche più di 100 volte maggiore a quella presente in superficie), il suo corpo si è adattato di conseguenza: è gelatinoso (anche se non tanto quanto come appare nelle foto-meme), le ossa sono molli, i muscoli praticamente inesistenti; la vescica natatoria è assente, perché il pesce blob si limita a galleggiare sul fondale, sfruttando il peso specifico di poco inferiore a quello dell’acqua e nutrendosi di quello che gli capita a tiro.
Se poi vogliamo dare un giudizio estetico, il Psychrolutes marcidus nella sua versione ufficiale non mi sembra tanto più brutto di altri pesci, anzi: somiglia parecchio all’idea comune che abbiamo di un pesce.
Se poi, invece, ci basiamo su quello che arriva in superficie, decompresso e innaturalmente espanso, cominciano i meme e il pesce blob entra nell’immaginario comune come una massa gelatinosa informe e orripilante. E così spuntano le crocks versione blobfish, oppure i blobfish con le rotelle; su Amazon, manco a dirlo, cercando blobfish esce di tutto. Il nome che è stato dato all’esemplare pescato e fotografato nel 2003 è Mr. Blobby: qui la sua storia, in inglese. Di seguito, invece, un cartone per bambini con un pesce blob - ovviamente nella sua versione rosa e deforme.
I bombi imparano dall’esperienza altrui 🐝
Proprio come accade a noi umani, ci sono animali capaci di apprendere e trasmettere comportamenti complessi ad altri esemplari della stessa specie. Per la prima volta, un esperimento ha dimostrato che anche i bombi hanno questa capacità. Lo studio è stato pubblicato su Nature e se ne parla sul Post:
Il risultato sorprendente e giudicato più significativo dai ricercatori è che un gruppo di bombi non addestrati, che come tutti gli altri non avevano inizialmente saputo risolvere il problema, è riuscito in seguito a capire come agire senza bisogno della prima ricompensa. Si è limitato ad apprendere dal comportamento di un bombo «dimostratore», cioè uno di quelli addestrati a superare il primo passaggio.
Il caso del bambino aggredito e ucciso dai pitbull
Un articolo (anche in versione video) sul caso del bimbo di 15 mesi che ha perso la vita a causa dell’aggressione di due pitbull: a parlare è Diana Letizia, giornalista e direttrice di Kodami, che parte da un post di Burioni e cerca di analizzare l’accaduto in maniera esaustiva, spiegando i dati e dando un contesto importante ad una vicenda tremenda.
Mi sembra un buon contenuto per farsi un’idea critica sulla vicenda.
Le strade artificiali mettono a rischio il futuro genetico degli gnu
Limitando la capacità migratoria degli gnu, le attività umane mettono a rischio la variabilità genetica: gli animali, a causa delle barriere artificiali, tendono a spostarsi di meno e questo è un problema. Se ne parla su Focus:
La specie presa in considerazione nello studio è Connochaetes taurinus, lo gnu striato, una delle due specie di gnu diffuse in Africa. Il team dell'università di Copenhagen ha analizzato il genoma completo di 121 esemplari diffusi in tutta l'Africa, e ha potuto constatare un collegamento evidente tra il calo di variabilità genetica e la ridotta capacità migratoria degli gnu. Stiamo parlando di popolazioni che storicamente hanno sempre compiuto viaggi epici, mescolandosi ad altri gnu e arricchendo quindi il loro pool genetico; da qualche tempo, a causa della presenza di strade e altre barriere artificiali, le loro migrazioni sono sempre più corte, e gli incontri con altri gnu sempre più rari.
Una foto per celebrare l’Earth Day
Lo scatto è della bravissima Cristina Goettsch Mittermeier: lo ha pubblicato il profilo IG di NatGeo il 22 aprile per festeggiare la giornata mondiale della Terra.
Pura bellezza.
Momento qualche link e poi sveliamo il motivo dei capelli pazzi al mattino:
Scoperto in india un serpente “lungo quanto uno scuolabus”: niente panico, è solo un fossile! 🐍
Al Senato si discute sull’inasprimento delle pene per chi abbandona animali in strada: si parla di ritiro della patente e carcere fino a sette anni ⚖️
In Italia la scelta della casa è sempre più influenzata dalla presenza di animali domestici: succede per oltre il 60% dei casi 🐈
In Giappone, dopo 7 anni, hanno scoperto che l’ippopotamo Gen-chan non è un maschio, ma una femmina 🦛
Elezioni europee in arrivo: tra i vari punti, gli italiani vorrebbero più tutele per gli animali 🗳️
Dicevamo:
Qui la versione video, che poi è la fonte del meme.
Per oggi è tutto, a giovedì prossimo, ciao!
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